Le linee guida sul Recovery Plan
Il governo ha trasmesso alle Camere le linee guida del “Piano nazionale di ripresa e resilienza” per accedere al Recovery Fund europeo. In ballo 208 miliardi di fondi europei.
Nelle 38 pagine si legge che gli obiettivi principali sono:
ridurre le tasse sui ceti medi e sulle famiglie,
raddoppiare la crescita a un livello in linea con la media Ue dell’1,6%,
aumentare gli investimenti portandoli al 3% del Pil,
conseguire un aumento del tasso di occupazione di 10 punti percentuali salendo dall’attuale 63% dell’Italia al 73,2% dell’attuale media Ue;
portare la spesa per ricerca e sviluppo al 2,1% rispetto al 1,3% di oggi.
Il testo indica anche sei missioni abbastanza generiche:
digitalizzazione (identità digitale unica, unificazione di banche dati, cloud della Pa, fibra e 5G in cento città),
innovazione e competitività del sistema produttivo;
rivoluzione verde e transizione ecologica (decarbonizzazione dei trasporti,
miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici pubblici);
infrastrutture per la mobilità (completamento della Torino-Lione, sviluppo di strade, autostrade e porti);
istruzione, formazione, ricerca e cultura (aumento dei laureati, investimenti sulla ricerca e fibra ottica in tutte le scuole e università);
equità sociale, di genere e territoriale (sostegni all’occupazione e ai redditi, politiche attive a favore di giovani e donne);
salute (rafforzamento del sistema ospedaliero, sostegno alla ricerca medica, immunologica e farmaceutica.).
Conte s’è detto disponibile a riferire alla Camere su queste linee guida. Bruxelles chiede che almeno il 37% dei fondi Ue sia speso per il clima e il 20% per il digitale.
