Una grande «stanza degli abbracci» chiusa da quattro pareti trasparenti, confinata da lastre che diventano paesaggi visivi. Dentro la vita in bilico, il respiro affannoso che rivela tutta l’umanità racchiusa in quella scatola. Fuori il nulla. Malati, medici, infermieri, persone “sospese” come tutti noi da quando la pandemia è piombata nelle nostre vite popolano uno spazio affollato di pensieri e poesia.
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