La crisi ucraina ha impresso una svolta alle politiche dell’asilo. Ma non per tutti. Maurizio Ambrosini Il 3 marzo l’Unione europea, di fronte alle drammatiche conseguenze della guerra in Ucraina, ha assunto una decisione che segna una svolta nelle politiche dell’asilo: ha per la prima volta attivato la direttiva 55 del 20 luglio 2001, relativa alla “concessione della protezione temporanea in caso di afflusso massiccio di sfollati” e alla “promozione dell’equilibrio degli sforzi tra gli Stati membri che ricevono gli sfollati”. L’innovazione delle politiche europee sembra procedere per strappi, sotto l’urgenza di crisi impreviste e sconvolgenti. Le innovazioni vanno confrontate con i limiti posti dalle convenzioni di Dublino, che per anni hanno bloccato ogni sforzo di revisione delle norme sull’asilo, sulle quali l’attivazione della direttiva del 2001 ha spazzato almeno temporaneamente i vincoli. |
![]() Le proposte del Patto per un nuovo welfare per la non autosufficienza A tutto tondo. Sono proposte con una visione d’insieme, di sistema, quelle rese pubbliche dal “Patto per un nuovo welfare per la non autosufficienza”. Riguardano i servizi sociali e sociosanitari, i servizi e i trasferimenti monetari, il pubblico e il privato, gli anziani e il loro contesto: i caregiver familiari, le assistenti familiari (“badanti”), e poi il sistema di governance e di finanziamento. Una riforma, quella degli interventi per la non autosufficienza, prevista, lo ricordiamo, dal PNRR. LEGGI > |
![]() L’assegnazione dei beni pubblici agli ETS (III parte) Nei due precedenti articoli pubblicati, si è analizzato il quadro normativo delineato dall’art. 71, commi 1 e 2 del Codice del Terzo settore, che ha permesso di evidenziare lo “spazio di manovra” degli enti pubblici nell’individuazione dei beni che gli ETS possono gestire. Alla luce delle previsioni normative contenute nell’art. 71 del d.lgs. n. 117/2017, si intende qui esaminare una possibile situazione che le PA potrebbero trovarsi ad affrontare. LEGGI > |
![]() Approvata la Legge Delega in materia di disabilità (II parte) Si completa l’analisi dei temi trattati nella Legge Delega al Governo in materia di disabilità. Dopo l’illustrazione delle nuove disposizioni sulla valutazione multidimensionale e la progettazione personalizzata, vengono sintetizzate le norme relative ai rimanenti ambiti di intervento fra cui spiccano le procedure volte alla determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni. LEGGI > |
![]() Pandemia e politicizzazione delle politiche contro la povertà in Italia La pandemia di Covid-19 ha rappresentato (e rappresenta) un formidabile stress-test per gli schemi di contrasto alla povertà. Vediamo, a partire dall’introduzione del REM, se in questa delicata fase emergenziale hanno prevalso decisioni ed interessi partitici o scelte politiche orientate all’efficacia degli interventi. LEGGI > |
![]() Tre anni di Reddito di Cittadinanza Se è indubbia l’importanza che il Reddito di Cittadinanza ha avuto durante la pandemia nel contenimento dell’aumento della povertà, qual è il ruolo ricoperto dalla misura in quanto politica attiva del lavoro? Quale possibile bilancio a tre anni dalla sua introduzione? L’articolo riflette sui dati contenuti nel paper pubblicato dall’INPS il 18 febbraio scorso. LEGGI > |
![]() Europa e cittadini europei Nei mesi di novembre e dicembre 2021 è stata realizzata una indagine campionaria sui cittadini europei nell’ambito delle rilevazioni periodiche realizzate da Eurobarometro per il Parlamento Europeo, sul tema del ruolo del Parlamento Europeo e sui valori e le priorità politiche che dovrebbe difendere, al giro di boa di metà legislatura. LEGGI > |