l’altro ieri Ernesto Galli della Loggia ha liquidato quello che lui definisce il “mito dell’inclusione” nella scuola italiana. Provocando in tante/i di noi sgomento misto a rabbia e tristezza, anche perché a pubblicarle è il Corriere della Sera, quotidiano su cui esce l’inserto Buone Notizie.
Galli della Loggia mette in discussione la convivenza nelle #classi tra #studenti “normali” e quelli con gravi disabilità o Bisogni Educativi Speciali (#BES), o “incapaci di spiccicare una parola d’italiano”. Parla della #scuola italiana come “caso unico al mondo” e questa sua frase, per la verità, noi la leggiamo non come una nota di discredito ma di #merito per la nostra scuola che, tra fatiche e dedizioni, porta avanti quotidianamente la prospettiva inclusiva.
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Il nostro Paese nel 1971 accettava una #scommessa molto importante per la sua crescita civile, sociale e culturale; la scommessa dell’#integrazione, nelle classi e nella scuola, di tutti gli alunni, anche di coloro che presentavano una #disabilità, anche di coloro che fino ad allora erano relegati in istituzioni chiuse come le #scuolespeciali o in forme istituzionali solo apparentemente meno emarginanti, come le #classidifferenziali.
Si capì l’importanza di aprire le porte delle scuole a tutti agli alunni con disabilità, perché si riconobbe a costoro la dignità di persone nonostante il loro #deficit fisico, malgrado le loro difficoltà di ordine sensoriale, sebbene le loro potenzialità cognitive fossero talvolta gravemente limitate. Il rispetto per la “vita” richiedeva l’assunzione di questo dato di fatto: la persona con disabilità è una #persona e come tale necessita di rispetto e di educazione in contesti formativi normali.
Il “valore della persona” postulava non solo di essere affermato, ma di essere concretamente promosso da un #contestoeducativo in grado di offrire tutto ciò che la condizione di disabilità richiedeva e questo non poteva che essere l’ambiente scolastico #normale».
[Tratto da “L’integrazione scolastica degli alunni con disabilità”, University Press di Bolzano]
