La ripartizione della spesa nei servizi sociali e sociosanitari, in I Luoghi della Cura

Come viene suddivisa la spesa per il finanziamento dei servizi sociali e sociosanitari? Il tema è piuttosto complesso perché la suddivisione degli oneri dipende dalla tipologia dei servizi, dalle norme e dai regolamenti approvati dai diversi livelli di governo e dalla discrezionalità politica dei diversi enti locali. Franco Pesaresi affronta il tema focalizzando l’attenzione su tre prospettive: la tipologia del servizio (sociale o sociosanitario), la suddivisione della spesa fra il settore sanitario e il settore sociale e, infine, la suddivisione della spesa sociale fra utente e Comune. – di Franco Pesaresi (Direttore ASP “Ambito 9” Jesi, AN; Network non Autosufficienza NNA, Asiquas.)
I servizi sociali e sociosanitari, in base alle norme vigenti, possono essere finanziati da più soggetti. Per esempio, il servizio di assistenza domiciliare socioassistenziale (SAD) viene finanziato dal comune che in genere richiede anche una compartecipazione da parte dell’utente mentre i centri diurni per anziani non autosufficienti sono finanziati dal Servizio sanitario, dal comune e dal beneficiario del servizio. Come viene suddivisa la spesa per il finanziamento dei servizi? Ci sono delle regole da osservare?
Il tema è piuttosto complesso perché la suddivisione degli oneri dipende dalla tipologia dei diversi servizi, dalle norme e dai regolamenti approvati dai diversi livelli di governo e dalla discrezionalità politica dei diversi enti locali. Conseguentemente, per affrontare il tema e dare le risposte appropriate occorre trattare i seguenti argomenti:
• la tipologia del servizio (sociale o sociosanitario);
• la suddivisione della spesa fra il settore sanitario e il settore sociale;
• la suddivisione della spesa sociale fra utente e comune e, all’interno di questo, le modalità di determinazione della compartecipazione dell’utente

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