Segnalazioni bibliografiche in tema di DENATALITA’ pubblicate in Percorsi di Secondo Welfare, ottobre 2024

In questi giorni avrete sicuramente sentito parlare della denatalità italiana. Questo perché sono state pubblicate le ultime rilevazioni di ISTAT su natalità e fecondità nel Paese che, in breve, dicono che nel 2023 le nascite sono state 379.890. È il numero più basso da quando l’Italia è unita.

Ed è un dato che conferma un trend negativo che dura ormai da anni (rispetto al 2008 il calo è del 34%) e che pare si confermerà anche nel 2024.

Sembrerebbe una notizia e molti infatti l’hanno trattata come tale, anche con una certa enfasi. Per noi, che seguiamo il tema da tempo con la serie giornalistica Denatalitalia, non lo è.

È infatti un problema strutturale complesso le cui conseguenze, a partire dal welfare, paiono però poco note alla maggior parte della popolazione.

Ma, ancor più grave, sembrano non essere chiare alla politica, che appare incapace di comprendere e affrontare il problema.

Nell’ultimo biennio, nonostante gli annunci, il Governo Meloni non ha varato misure significative a sostegno della natalità e i segnali in vista della Legge di Bilancio non sono incoraggianti.

Eppure la denatalità mette a forte rischio la tenuta del nostro sistema sociale. Proprio per questo stiamo studiando il suo impatto sull’Italia e sull’Europa, le politiche che (non) adottiamo per affrontarla e le soluzioni – anche di secondo welfare ovviamente – che potremmo mettere in campo per provare a cambiare le cose.

Anche guardando al contributo dei migranti e alle iniziative adottate da altri Paesi come FranciaGermaniaUngheriaSvezia e Portogallo.

Oggi abbiamo pubblicato un nuovo articolo di Denatalitalia che speriamo sia utile a continuare la riflessione. Partendo dalle imminenti elezioni americane e con il contributo di esperti autorevoli, Paolo Riva riflette su come il dibattito politico in diversi Paesi tocchi (e strumentalizzi) sempre più la denatalità. E come le politiche che questo dibattito produce finiscano per essere fuori fuoco, insufficienti e inefficaci.

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