Gli studenti universitari stranieri in Italia

Gli studenti universitari stranieri in Italia rappresentano una quota relativamente bassa rispetto ad altri paesi europei. Nel 2020, la percentuale di studenti stranieri iscritti nelle università italiane era circa il 2,88% del totale, uno dei valori più bassi in Europa, superata solo dalla Grecia1.

Negli ultimi anni, a differenza della tendenza generale europea che vede un aumento degli studenti stranieri, in Italia si è registrata una diminuzione significativa: dal 2013 al 2020 il numero è sceso da quasi 83mila a meno di 59mila, con un calo del 29%1. Tuttavia, dati più recenti per l’anno accademico 2021/2022 indicano una ripresa, con quasi 110mila studenti stranieri iscritti, segnando un aumento del 72% rispetto al 2010/20113.

La maggior parte degli studenti stranieri proviene dall’Asia, con Cina e India tra i paesi più rappresentati, seguiti dall’Europa1 2. La presenza di studenti stranieri cresce con il livello di studio: sono circa il 3% nelle lauree triennali, il 4% nelle magistrali e arrivano fino al 16% nei corsi di dottorato2.

Nonostante la crescita recente, l’Italia fatica a competere con paesi come Germania e Francia, dove la quota di studenti stranieri è rispettivamente intorno al 11% e 9%2. Questo indica una scarsa attrattività degli atenei italiani, che non riescono a trattenere né ad attrarre un numero significativo di giovani talenti stranieri5.

Tra le università italiane con la maggiore percentuale di studenti stranieri spiccano l’Università per Stranieri di Perugia (28,4%), seguita da altre come la Saint Camillus di Roma, l’Humanitas University di Rozzano e l’Università Bocconi di Milano, tutte con percentuali superiori al 15%3.

In sintesi, gli studenti universitari stranieri in Italia sono ancora pochi rispetto ad altri paesi europei, ma si osserva un trend di crescita recente. La maggior parte proviene dall’Asia e l’internazionalizzazione degli atenei rimane una sfida importante per il sistema universitario italiano1 2 3.

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