Marco Cappato, I passi indietro sul fine vita, in la Repubblica, 20 luglio 2025

Nell’articolo pubblicato su “la Repubblica” il 20 luglio 2025 dal titolo “I passi indietro sul fine vita”, Marco Cappato denuncia pubblicamente quello che definisce un arretramento significativo in materia di diritti sul fine vita in Italia, in particolare a seguito delle recenti proposte e orientamenti legislativi del Governo1.

Temi Trattati da Cappato

  • Restringimento dei diritti: Cappato lamenta come la proposta di legge del Governo limiti drasticamente l’accesso al suicidio assistito, restringendolo solo a chi è dipendente da macchinari “sostitutivi di funzioni vitali”. Sono quindi esclusi coloro che, pur soffrendo in maniera irreversibile e intollerabile, dipendono “solo” dall’assistenza di terzi (familiari, caregiver), non da dispositivi medici. Questo, secondo Cappato, esclude la quasi totalità delle persone che ne avrebbero davvero bisogno12.
  • Obbligatorietà delle cure palliative: Il testo del Governo prevede la necessità di aver tentato tutte le cure palliative prima di accedere alla procedura, determinando una sorta di “trattamento sanitario obbligatorio” che vincola ulteriormente la libertà di autodeterminazione della persona2.
  • Procedura eccessivamente burocratizzata: La legge introduce un nuovo Comitato Nazionale di Valutazione, soggetto alla nomina governativa, che esclude di fatto il Servizio Sanitario Nazionale dalle procedure di verifica e assistenza. Vengono anche introdotti tempi d’attesa considerati incompatibili con le condizioni di sofferenza dei richiedenti2.
  • Contrasto con la Consulta e la Costituzione: Cappato denuncia come la nuova legge contrasti con le sentenze della Corte Costituzionale (es. sentenza 242/2019), che invece riconoscevano al paziente – in determinate condizioni – il diritto a scegliere con consapevolezza il proprio destino. Il nuovo impianto normativo viene definito “incostituzionale” e contrario a principi fondamentali quali la libertà e la dignità della persona2.

Reazioni e Mobilitazione

  • L’Associazione Luca Coscioni, di cui Cappato è Tesoriere, ha avviato una mobilitazione tramite raccolta firme su una legge di iniziativa popolare (“Liberi Subito”) per legalizzare l’eutanasia e per difendere i diritti che la proposta del Governo rischia di cancellare2.

Contesto istituzionale

  • La posizione del Governo, secondo gli attivisti, sembra ispirata dall’influenza delle gerarchie religiose e spinge verso una concezione indisponibile della vita, ponendola come un valore assoluto indipendentemente dalla volontà della persona che soffre.
  • La recente sentenza della Corte Costituzionale (n. 66/2025) ha confermato la necessità che vi sia dipendenza da un trattamento di sostegno vitale per accedere all’aiuto al suicidio, ma ha anche ricordato al legislatore il dovere di garantire un accesso effettivo e non discriminatorio alle cure palliative e all’assistenza sul territorio3.

Conclusione

Marco Cappato, attraverso il suo intervento su “la Repubblica”, sottolinea come le novità normative rappresentino “passi indietro” nel riconoscimento dei diritti sul fine vita in Italia, esprimendo forte preoccupazione per una deriva che rischia di annullare nei fatti l’autodeterminazione dei malati gravi e irrecuperabili12.

  1. https://www.iltimone.org/news-timone/caro-cappato-la-vera-civilta-e-quella-che-tutela-la-vita-sofferente/
  2. https://www.associazionelucacoscioni.it/notizie/comunicati/147179
  3. https://www.sistemapenale.it/it/notizie/suicidio-assistito-la-corte-costituzionale-sul-caso-cappato-ter
  4. https://x.com/repubblica/status/1946820397326086475
  5. https://www.astrid-online.it/diritti-giustizia/index.html
  6. http://www.radioradicale.it/scheda/765121/il-disegno-di-legge-sul-fine-vita-e-la-proposta-popolare-di-legalizzazione?qt-blocco_interventi=1
  7. https://www.lifegate.it/fine-vita-proposta
  8. https://www.radioradicale.it/scheda/765121/il-disegno-di-legge-sul-fine-vita-e-la-proposta-popolare-di-legalizzazione

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