All’Università di Venezia militanti pro-Palestina impediscono di parlare a Emanuele Fiano. intervista a cura di Aldo Cazzullo, in Corriere della Sera, 29 ottobre 2025

L’intervista a Emanuele Fiano, a cura di Aldo Cazzullo, pubblicata sul Corriere della Sera il 29 ottobre 2025, racconta un episodio in cui Fiano è stato impedito di parlare in un’università a Venezia da un gruppo di militanti pro-Palestina, che gli hanno rivolto anche il gesto della P38, una minaccia simbolica legata alla violenza politica degli anni di piombo.

Fiano si è detto scioccato da quel gesto antico fatto da mani così giovani, confrontando la minaccia ricevuta con le esperienze di suo padre, un sopravvissuto ad Auschwitz che fu cacciato dalla scuola per essere ebreo nel 1938.

Nell’intervista, Fiano sottolinea come non si possa essere di sinistra se si limita la libertà altrui, chiamando fascisti i responsabili dell’interruzione.

Riflette anche sul clima di violenza politica che si vive oggi in Italia, collegato all’escalation di violenza in Medio Oriente.

Egli avverte che esiste un antisemitismo anche a sinistra, ma distingue tra la critica legittima al governo israeliano e la negazione del diritto del popolo ebraico a uno Stato, che definisce antisemitismo.

Infine, Fiano ricorda la figura del padre e il peso della storia famigliare nella sua scelta di non rinunciare a parlare, confermando la delicatezza del quadro politico attuale e la paura per il ritorno della violenza politica, che dipende dalla presenza di cattivi maestri nella società.secoloditalia+1

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