Egr. Prof. Ferrario,
Ho seguito le sue lezioni in Bicocca (Corso Progest) qualche anno fa, sono …
Ho un problema di lavoro che mi permetto di sottoporle:
Recentemente un nostro minore (con decreto provvisorio del Tribunale per i Minorenni di affido all’Ente) è stato inserito in una Comunità Terapeutica accreditata in Regione Lombardia.
Stante le problematiche sanitarie la scelta della collocazione è stata fatta dalla Neuropsichiatria Infantile della nostra AOVV. Il responsabile di quel servizio mi chiedeva di trovare un accordo per il pagamento della retta: una quota a carico del mio ente e una quota a carico dell’ASL (c’era un precedente di un altro UDP della Provincia che in caso analogo si era mosso in quel modo, per un utente paga il 30% per un altro il 50).
Ho ritenuto che, essendo la struttura di tipo sanitario, la retta fosse a completo carico dell’ASL, si è quindi aperta una questione che vede coinvolti anche gli altri UDP e l’ASL nella definizione di maggiore chiarezza.
L’ASL non mi ha saputo dire le fonti normative da cui trae lla sua idea, io ho trovato:
la DGR VII/2800 del 22/12/00
e il D.P.C.M. 14 FEBBRAIO 2001,
che a mio avviso vanno a sostenere la mia ipotesi.
In ASL ritengono che una parte della retta dovrebbe essere a nostro carico in virtù dell’affido all’Ente che il Tribunale per i Minorenni ha decretato.
In realtà io ritengo che l’affido all’Ente comporti il pagamento di spese di tipo socio – assistenziale (per la competenza in capo ai Comuni), nello specifico la Comunità chiede già al mio Ente una quota mensile per spese di questo tipo.
Le chiedo di darmi un suo parere
La ringrazio per l’attenzione, cordiali saluti