La prospettiva più vicina impone due verità: a) l’Islam non è assimilabile né modificabile. Quel che è avvenuto nel tremendo dogmatismo cristiano medievale rotto dalla Riforma e inoltre dopo tre secoli di miracolosa filologia critica biblica incessante non ha neppure sfiorato la grande Muraglia coranica, e adesso abbiamo anche il confronto radicale con una guerra santa senza frontiere. b) il moltiplicarsi delle moschee non è segno di integrazione né di estensione della libertà di coscienza (che subordina tutti i dogmi alla legge di ogni vera Repubblica) ma di occupazione, che per noi è politica e data per concessione, per loro si tratta invece di spazi e spazietti urbani assunti dalla fede coranica e sottratti legalmente, in senso religioso illimitato, alla sovranità della maggioranza non mussulmana.
Islam non è buddismo né chiesa evangelica o altro. Islam è Islam. E’ sciocchino chiedergli di essere diverso. All’Opus Dei puoi chiedergli di essere liberale? Bene.Aciascuno il suo.
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Al di là del tono formalmente troppo aulico, non vedo come gli si possa dare torto. Infatti, a mio modo di vedere, ha ragione da vendere.
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