Controlli accurati e nessuna patologia
Gli Ogm non sono un pericolo, né dal punto di vista teorico né da quello pratico. Né per la nostra salute, né per l’ambiente. Dal punto di vista scientifico la faccenda è molto chiara. Un organismo che possieda nel proprio corredo genetico un gene in più o in meno delle decine di migliaia che già possiede non può di per sé costituire nessuna minaccia per coloro che se ne cibano.
Questo non vuol dire che se in un organismo viene introdotto un gene che produce una sostanza tossica, questo non sia deleterio, ma non è di tale eventualità che stiamo parlando. Alcuni obbiettano che, anche se le colture di Ogm non costituiscono un pericolo immediato, potrebbero a lungo andare sfuggire al nostro controllo, diffondersi disordinatamente e minacciare il futuro delle risorse agroalimentari del pianeta Non conosco nessun argomento che lo faccia pensare, al di là di quello di un generico «non si sa mai». Senza contare che tutti gli ortaggi che noi mangiamo sono già il risultato di manipolazioni del genoma delle piante dalle quali tali ortaggi originariamente derivano. Questo vale per il grano come per il granturco, per le ciliegie come per le pere, per le patate come per i fichi. Tali manipolazioni sono state fatte tanto tempo fa, oppure nei due secoli precedenti al nostro, ma «alla cieca», mischiando genomi di piante diverse. Di nuovo oggi c’è solo che il processo è mirato e fatto «a ragion veduta», un gene e non migliaia, e con risultati ultraverificati. I prodotti Ogm sono infatti enormemente più controllati di tutti gli altri.
Questo dice la teoria, ma la pratica? Sono passati molti anni da quando se ne parla; in molte parti del mondo ogni anno milioni di persone consumano prodotti derivati da organismi Ogm e non è stato segnalato alcun caso di patologie. Ogni anno che passa senza danni dovrebbe contribuire quindi a tranquillizzare chi ne teme gli effetti.
Edoardo Boncinelli