Compagnia delle Opere e Comunione e Liberazione: la politica degli affari | The Populi

Una vera e propria setta, piu giovane e meno potente della Massoneria ma che contribuisce, nel suo piccolo, a dirottare soldi, favori e tutta l’economia territoriale di concerto alle altre grandi sette  con le quali si spartisce affari e interessi. Presieduta prima da Vittadini, poi da Raffaello Vignali e adesso dal tedesco Bernhard Scholz.

Il loro giro d’affari è imponente: 70 miliardi di euro, realizzati da 35 mila aziende e professionisti, il 69% dei quali opera nel Nordovest italiano. Nella stessa zona dove opera Giuseppe Grossi arrestato ni giorni scorsi per corruzione e frode fiscale, per la bonifica  – gonfiata – di Santa Giulia nel milanese e per le tangenti e mazzette pagate e ricevute e per i finanziamenti illeciti a partiti e politici per ogni favoritismo.
L’adesione alla Compagnia delle Opere tocca annualmente una crescita del 10% e questo perche, qualunque imprenditore nasca e intenda lavorare in quella zona deve fare parte di certi circoli, altrimenti resta tagliato fuori dagli appalti e dagli interessi economici. Sopratutto tra le
medio – piccole imprese dove il fatturato è di circa 2 milioni di euro l’anno, i settori sono vari: edilizia, sanità, fiere, servizi ect.

l’intero articolo qui:

5 commenti

  1. La solita scoperta della solita acqua calda! Italia è da sempre, ovvero medioevo il paese delle “consorterie”, delle associazioni delle cricche e delle camarille. Livorno ed il caso S.Lunga, piuttosto che Modena, spiegatemi voi la differenza di scopo tra la Compagnia delle Opere e le Coop Rosse. Lo scopo è lo stesso: fare affari e controllare il territorio. In Toscana mi dicono fonti affidabili non fai nulla se non entri nel giro della Massoneria. Che poi suddette consorterie o associazioni abbiano nomi diversi, poco importa: fine ultimo è far soldi a spese del popolo bue.
    così è stato, così è e così sarà.
    Ecco perchè mi piace l’idea della Corte dei Conti.!!

    Emilio Odescalchi

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  2. Ma vi pare che un’associazione possa avere un giro d’affari da 70mln di euro? quello è la somma di fatturati delle aziende associate che mica condividono ne fatturato ne utilti con l’associazione a cui sono iscritte, che sia cdo, unione indistriale ecc. Le aziende si iscrivo per utilizzare servizi e convenzioni….
    Se poi la cdo avesse realmente tutto quel potere sarebbe ben di più le aziende iscritte!!
    Luca

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  3. ho riportato un articolo da fonte esterna alle mie ricerche. nel testo si legge:
    “Il loro giro d’affari è imponente: 70 miliardi di euro, realizzati da 35 mila aziende e professionisti, il 69% dei quali opera nel Nordovest italiano”
    da cui si desume che la cifra concerne tutte le 35.000 aziende
    quallo che fa impressione di questo reticolo tenatocare è prprio 35.000 aziende che operano usando interiormente la LORO interpretazione di Gesù Cristo
    paolo ferrario

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  4. MI CHIEDO….MA LA MASSA CREDENTE, I PRATICANTI DELLA DOMENICA CHE BELANO ALL’ UNISONO AD OGNI SEGNALE CHE GLI VIENE DAL PULPITO, HA ANCORA, QUALCHE POSSIBILITA’ DI RECUPERARE QUELLA PARTE LESA DELLA PROPRIA COSCIENZA, ANESTETIZZATA DA PLURISECOLARE CATECHIZZAZIONE ???…MI E’ DIFFICILE PENSARE CHE SI POSSA DIPENDERE PASSIVAMENTE DA DOGMI E VERITA’ PRECONFEZIONATE, QUANDO LE STESSE, VENGONO PROPOSTE DA MAFIE…, ANCHE SE IN ABITO TALARE …GIA…, L’ ABITO TALARE CHE, LAICAMENTE…
    SI PROPONE COME RIFERIMENTO DI BASE PER LA CONQUISTA DEL MONOPOLIO DEGLI AFFARI –

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