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n Italia i padri separati sono quattro milioni, di cui 800mila vivono sotto la soglia di povertà: «Il 25% degli ospiti delle mense dei poveri sono separati e divorziati. Molti di questi dormono in auto e i più fortunati (circa 500mila) sono tornati ad abitare dalle loro famiglie d’origine. È un fenomeno che riguarda per lo più operai, impiegati e insegnanti. Le separazioni e i divorzi, dati gli obblighi economici e le spese che determinano, trasformano questi lavoratori in clochard» (Gian Ettore Gassani, presidente nazionale dell’Ami, l’Associazione matrimonialisti italiani). Fuori dal coro un noto avvocato matrimonialista Annamaria Bernardini De Pace: «Stanno peggio le donne, magari con due figli da tenere e senza lavoro. Nel corso della mia attività professionale mi sono interessata a circa 18.000 casi e neppure uno coi dati catastrofici riferiti dai papà separati. Più frequenti sono, invece, i casi di papà che non vogliono pagare».
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