Nell’ultimo numero (nr. 252, anno 41) di Animazione Sociale…

Nell’ultimo numero (nr. 252, anno 41) di Animazione Sociale…

Intervista
Perche’ abbiamo bisogno di un welfare dei servizi

Come non arrendersi a un Paese che sembra non voler piu’ fare le politiche sociali
I tagli dei fondi statali di carattere sociale, decisi con la Finanziaria 2011, mettono fortemente in discussione il futuro dei servizi e degli interventi sociali. A preoccupare, oltre all’impatto dei tagli sulle vite delle persone piu’ fragili e sul futuro del lavoro sociale, e’ il silenzio in cui tutto questo avviene. Come rompere questo silenzio? Ne abbiamo parlato con Nerina Dirindin (pp. 3-11)

Studi
Che cosa ci vuole per essere creativi?

Un percorso verso la creativita’ in cui si intrecciano stupore, coraggio e (molta) fatica
Il tempo che viviamo ci sollecita come operatori sociali a fare appello all’immaginazione, a scommettere sulla creativita’. Animazione Sociale nei mesi scorsi ha promosso un Laboratorio con gli operatori sociali da cui e’ scaturito sia l’inserto di questo numero (rimandiamo al testo in basso) sia un percorso filosofico curato da Francesca Rigotti che individua nella creativita’ l’intreccio fra lo stupore, il coraggio e la fatica. (pp. 12-21)

Prospettive
Quale partecipazione e’ pubblica?

Domande aperte e riflessioni interdisciplinari
Partecipazione dal basso o partecipazione dall’alto promossa da pubbliche istituzioni sensibili? Volge al termine una stagione che ha visto il ruolo trainante di alcune istituzioni pubbliche. Quella attuale e’ in prevalenza una stagione di reti e movimenti dal basso, in cui si ondeggia tra particolarismo e coesione sociale. Si aprono nuove possibilita’, ma anche nuovi interrogativi. Ne discutono Federico Guiati e Francesco Maltese (pp. 22-33)

Inserto
Viversi nella polis per affezionarsi al lavoro sociale

Il legame con il proprio lavoro/2
Nell’inserto Mario Pollo, Mario Perini e Gianni Garena continuano la riflessione iniziata sul numero di gennaio sull’affezionarsi al lavoro sociale. Infatti, dopo un’analisi dei materiali del Laboratorio condotto sul tema, sono emersi alcuni “percorsi” per dare senso e corpo all’affezione come “legame triangolare” tra l’operatore con la sua soggettivita’, i servizi in cui prende forma l’organizzazione del lavoro sociale, il territorio come luogo in cui insorgono problemi ma si generano anche risorse. (pp. 34-69)

Metodo
Le famiglie da utenti a soci: solo uno slogan?

Forme di implicazione delle famiglie nella vita associativa
La riflessione sull’associazionismo sportivo (si vedano gli inserti di febbraio e marzo) incontra una domanda: possono le famiglie, che spesso si atteggiano o vengono avvicinate come utenti o clienti, divenire soci dentro le associazioni? Come possono le famiglie esercitarsi nella loro ricerca etica, educativa e democratica dentro le associazioni sportive? A queste domande ha provato a rispondere Giulio Caio. (pp. 70-78)

Strumenti
Decidere insieme tra ansieta’ e limiti cognitivi

Esercitarsi al lavoro di gruppo/6: imparare a decidere in gruppo
Prosegue la riflessione di Claudio G. Cortese, Pierluigi Garelli e Remigia Spagnolo sulle dinamiche relative al lavoro di gruppo. Prendere decisioni non e’ un compito semplice, in quanto comporta svariate attenzioni: l’analisi dei problemi sotto diversi punti di vista, la scelta delle priorita’, il rispetto di determinate tempistiche, la prontezza nel reagire agli imprevisti. La dimensione di gruppo complica tale processo. Gli autori provano a offrire alcune tracce per esercitarsi sui metodi che portano a decisioni comuni. (pp. 79-89)

Luoghi&professioni
Dove cercare il senso del lavoro sociale?

Perche’ e come fare laboratori di manutenzione per operatori sociali/1
Il lavoro dell’operatore sociale, sempre a rischio di logoramento, e’ costretto a una costante crescita e ridefinizione per non arrugginirsi. Emerge la necessita’ di vivere momenti di sosta e pratica riflessiva, per tutelare sia il benessere dell’operatore sia l’efficacia del suo intervento. Ne discute Roberto Latella. Seguiranno altri articoli sul tema nei prossimi numeri. (pp. 90-100)

Bazar
Nella sezione finale, spazio per la poesia Respiro d’ali di Alberto Melucci che ha ispirato il disegno di copertina della rivista di Desideria Guicciardini. A seguire le soste di discussione (Gian Piero Quaglino riflette sulla formazione degli operatori) e i diari degli operatori (Elena Dellavalle racconta gli stereotipi che ha incontrato nella sua esperienza in un Centro per richiedenti asilo), i viaggi fra i libri dell’educatore (a cura di Andrea Prandin) e le locande del sociale (Elena Balbo accompagna i lettori a Spazzi, la Locanda degli arrivanti, in borgo San Paolo a Torino). (pp. 101-112)

Chi desidera abbonarsi, regalare un abbonamento o ricevere un numero della rivista, puo’ trovare le indicazioni sul nostro sito www.animazionesociale.gruppoabele.org
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