Guardando una mappa mentale, guardiamo il nostro cervello. Anzi, le nostre sinapsi.
Come le sinapsi generano pensiero, così il pensiero genera il linguaggio della mappa, che procede da un nucleo alla struttura radiale circostante. Ma se la mappa non potrebbe esistere senza la comunicazione di concetti preesistenti, è altrettanto vero che la mappa ritorna al pensiero per svilupparlo e arricchirlo.
La tecnica del mind mapping ® rappresenta quindi un potente strumento metacognitivo. Le parole chiave che compongono la mappa, significanti di concetti riportabili alla sfera razionale del cervello, sono interconnesse con colori e immagini, afferenti invece alla sfera creativa. Dunque un metodo che rispecchia il naturale procedere delle nostre abilità di sintesi e associazione neuronale. E, pertanto, un metodo di apprendimento e di organizzazione delle informazioni non sterile, non statico, mai uguale a stesso.
Una mappa mentale, con la sua struttura circolare ma ramificata, è sempre incompiuta. Si può sempre aggiungerle o toglierle qualcosa, inventare nuove relazioni tra gli elementi. In quanto mezzo operativo che non si limita a riassumere, fissare e ordinare i concetti, ma che ambisce a fluidificare la capacità ideativa individuale e di gruppo, la mappa diventa fondamentale in tutte quelle professioni in cui occorre saper trovare soluzioni condivise, anzi, la migliore soluzione possibile condivisa.
A chi, se non al mediatore (il facilitatore neutrale per eccellenza, colui che deve far emergere dagli altri emozioni e bisogni personali), può essere utile il mind mapping ®? Non solo per pianificare e memorizzare, ma soprattutto per gestire, attraverso il problem solving, una negoziazione di tipo cooperativo tra le parti in conflitto. Un accordo soddisfacente per entrambe le parti, stabile e duraturo nel tempo, si fonda spesso su soluzioni alternative, che esulino, per esempio, dal mero dato economico, tenendo invece conto del contatto relazionale e dei sentimenti tra le persone.
La mappa mentale rappresenta quindi una risorsa per il mediatore che tenti di arrivare al cuore del conflitto, di inserirlo nel quadro biografico ed emozionale delle parti che ha di fronte. Saper mediare è, in fin dei conti, dare la giusta rilevanza ai giusti concetti (mediante le parole chiave) e far cogliere il collegamento migliore tra essi, ossia il collegamento che rimette insieme tutti i pezzi, senza trascurare i desideri di alcuno.
Il rispetto dell’etica della mediazione, imperniata sul dialogo propositivo, sulla partecipazione attiva e su un approccio di tipo integrativo, è pertanto il punto di forza del mind mapping ®: più brainstorming significa più idee, e più idee significano maggiori possibilità di autodeterminazione.
Ecco perché oggi esiste in Italia un corso di formazione per mediatori altamente innovativo ed originale, basato sul metodo didattico delle mappe mentali. L’Istituto Nazionale Telematico di Battaglia Terme (Padova), mentre forma efficacemente i nuovi professionisti, offre loro un indispensabile alleato, estremamente vantaggioso e funzionale, tanto nel lavoro che nella vita privata.
Dott. Simone Marzola
docente-formatore
Responsabile progetti formativi
per la Formazione e la Certificazione delle Competenze
CSFO s.r.l.
Via Manzoni, 19 35041 – Battaglia Terme (PD)
mobile 347 5783679