Il capitolo migliore del volume è quello su Fidel Castro e la sua rivoluzione tradita, nel quale Vecchioni analizza da osservatore diretto la realtà di una Cuba trasformata in una monarchia assoluta dove vige il culto della personalità. Fidel Castro è dipinto come un capo famiglia mafioso che gestisce il potere attraverso amici, parenti e fedelissimi, un uomo che ha designato un erede e si è ritagliato un ruolo da commentatore politico, eliminando ogni garanzia costituzionale. Il capitolo sulla dittatura cubana racconta la figura di un uomo che ha spodestato un dittatore incapace come Batista per insediarsi al potere e mantenerlo ancora più a lungo. Il Parlamento della famiglia Castro è un’assemblea inutile che si riunisce due volte all’anno per ratificare decisioni prese in altra sede.

