Maurizio Azzolini, capo di gabinetto del vicesindaco Maria Grazia Guida della giunta del Comune di Milano Pisapia, era stato condannato per il coinvolgimento nell’omicidio del vicebrigadiere Antonio Custra, nel 1977 – Tg24 – Sky.it

il passato ritorna

è bene non dimenticare il passato

ho il vizio della MEMORIA STORICA

PFerrario

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E’ polemica a Milano per la nomina a capo di gabinetto del vicesindaco di Maurizio Azzollini a suo tempo condannato a cinque anni di carcere per coinvolgimento nell’omicidio del vicebrigadiere Antonio Custra nel 1977. A parlare della nomina è stato qualche giorno fa il
 Corriere della Sera. E proprio con un un’intervista al quotidiano Azzollini, che lavora a Palazzo Marino dagli anni Ottanta, assunto in seguito a un concorso, si giustifica spiegando di aver pagato il suo debito con la giustizia.

Ma, sempre sulle colonne del giornale di via Solferino, la vedova dell’agente ucciso spiega: “Nessun perdono, un errore l’incarico in Comune”.


La foto in via De Amicis –
 La foto più celebre di Azzollini è quella del 14 maggio 1977 che lo ritrae, allora 16enne, mentre impugna una pistola in via De Amicis e spara
Non colpì nessuno, il poliziotto Antonio Custra venne ucciso con un’altra arma. Azzollini fu condannato e dopo aver scontato la pena fu assunto in Comune, dove ora ricopre “la posizione di funzionario, che mantengo anche come capo di gabinetto di Maria Grazia Guida”.
ecco il giovanotto con la pistola di allora a rappresentare la istituzione comunale:
Il vicesindaco Guida difende la sua scelta perchè Azzollini “se ne intende molto di sociale” (affermazione sentita poco fa su Tg la 7).

5 commenti

  1. Azzolini lavora da tempo in comune. La sua assunzione risale a giunte di destra. Perché tanto baccano adesso? Si alzano solo polveroni mediatici. Vogliamo forse paragonarlo al caso Battisti?

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  2. sul piano MORALE per quanto mi riguarda lo metto sullo stesso piano di battisti e di tutti gli estremisti che hanno insanguinato gli anni ’70.
    sul piano giuridico ha subito un processo.
    sul piano amministrativo ha vinto un concorso. anche molti brigatisti ora lavorano nelle regioni e negli enti locali. fa un po’ schifo ma è così: il MALE ESISTE e i colpevoli non pagano come nel film LA MORTE E LA FANCIULLA che ho visto poco fa e che fra poco commenterò
    quegli anni grondano ancora di violenza e del dolore inascoltato delle vittime e dei loro familiari.
    ma evidentemente a lei, alberti clementi, del dolore delle vittime non importa nulla. non le importa eticamente nulla e tira fuori l’argomentino che costui aveva fatto la carriera già nelle giunte di destra. come se questo fosse un pertugio di giustificazione
    sono lieto che l’episodio sia venuto alla luce e che il Tg La 7 ne abbia parlato
    su queste mie pagine le due fotografie rimarranno a ricordare questi fatti (l’inginocchiato che prende la mira con una pistola e il dirigente da 5-6 mila euro al mese che sta in prima fila).
    in questi casi penso alla umiliazione dei figli e della moglie degli ammazzati
    e non faccio distinzione fra mandanti, esecutori e sostenitori

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  3. SONO D’ACCORDO CON PAOLO FERRARIO, SIAMO UN PAESE SENZA MEMORIA , I VIOLENTI SONO PREMIATI IN QUESTO PAESE, MI VERGOGNO DELLA CLASSE POLITICA ITALIANA

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