Bonanni si è caparbiamente dilungato a elencare le «cose buone» ottenute finora da Cgil-Cisl-Uil.
Sarebbero?
L’uso dell’apprendistato come forma prevalente per l’assunzione di giovani, lasciando perdere tirocini, stage e tutte le altre forme di flessibilità cosiddetta «cattiva» partite Iva finte, co.co.pro ecc.. Il maggior costo dei contratti a tempo determinato che dovrebbero spingere gli imprenditori a utilizzare preferibilmente i contratti a tempo indeterminato. L’estensione degli ammortizzatori sociali anche ai piccoli. Secondo Bonanni sono in vista soluzioni soddisfacenti anche per la mobilità di chi ha superato i 55 anni.
Quindi?
Quindi niente, perché sull’articolo 18 la Camusso non schioda i suoi. In questo momento la riscrittura dell’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori che sembra più probabile è questa: l’impresa può licenziare il dipendente per motivi economici e versargli un indennizzo; se licenzia per motivi disciplinari sarà il giudice a decidere se bisogna reintegrarlo o indennizzarlo. Una riforma così in Cgil non passa. Landini vuole che si proclamino due ore di sciopero per affermare che «l’articolo 18 non si tocca». Ieri la Fiom ha organizzato una manifestazione di almeno cinquemila persone a Genova e lo striscione di testa diceva appunto: «L’articolo 18 non si tocca». Che può fare la Camusso? Magari ha la maggioranza anzi ce l’ha di sicuro, ma come escludere che la Fiom, in caso di firma, se ne vada per conto suo formando un partito-sindacato? È lo stesso dramma che avrà davanti a sé Bersani quando si troverà il provvedimento in Parlamento e gli faranno la guerra da sinistra. Oltre tutto non è solo la Cgil a puntare i piedi. S’è messo di traverso anche Angeletti, capo della Uil, rompendo per la prima volta il sodalizio con la Cisl. Angeletti dice che la modifica dell’articolo 18 lascia troppo potere ai padroni. Fa anche un po’ di tattica, però: siccome pensa che nessun accordo alla fine sarà firmato, si prepara a non farsi tagliar fuori dalla protesta e dalle lotte eventuali. Bonanni invece è totalmente concentrato a trovare la via per firmare.


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