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il tema della riforma del lavoro.
«Essendo stata tutta la vita un’insegnante, non rinuncio a cercare di convincere. In questa riforma ci sono molti aspetti positivi, anche se certo, non è il toccasana, non è il migliore dei mondi possibili. La riforma del mercato del lavoro tocca tutta la società, mette in discussione equilibri consolidati, può generare delle paure. C’era chi voleva una riforma basata sul principio: esiste solo una forma di contratto, le altre non esistono.
«Specularmente, c’era chi chiedeva che l’articolo 18 andasse abolito, tranne che per i licenziamenti discriminatori. Abbiamo deciso di lavorare di cesello e non di accetta. Abbiamo esaminato tutte le varie forme contrattuali, cercando di tenere il buono che c’era in ognuna di esse. Riguardo all’articolo 18, abbiamo estrapolato il licenziamento discriminatorio, ma per le altre due fattispecie, quello per ragioni economiche e quello per motivi disciplinari, abbiamo stabilito un doppio binario, l’indennizzo oppure la decisione del giudice, che può esprimersi per il reintegro oppure la conferma del licenziamento. Chi è contro questa articolazione esprime una profonda sfiducia nei confronti i giudici, che non possiamo condividere.»
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www.ladigetto.it – Elsa Fornero al S. Chiara giustifica il suo operato da Ministro del Lavoro.
