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Gli italiani sono molto bravi ad autoassolversi, e molto abili nell’attribuire tutte le responsabilità ai politici (da loro eletti). Senonché, mi sembra difficile che si possa negare che vasti strati della popolazione italiana, interi ceti sociali, hanno contribuito a scavare la fossa nella quale siamo poi precipitati. Basti pensare che nel nostro Paese, per una infinità di tempo, sono state date milioni di pensioni a persone che non avevano nemmeno sessant’anni; pensioni, naturalmente, senza adeguata copertura contributiva (dunque a carico della collettività), concesse a individui ancora vitalissimi, pronti a esercitare una nuova attività e a fare concorrenza (sleale) ai giovani sul mercato del lavoro. A tutti coloro che mettevano in guardia verso questa dissennatezza venivano dispensate le più fiere rampogne da coloro che contavano (politici, ma anche sindacalisti, opinionisti ecc.): chi metteva in discussione le «pensioni di anzianità» (questa la formula ipocrita che copriva pensioni date a persone ancora nel pieno delle loro forze) era un bieco reazionario, insensibile a tutte le ragioni dell’«equità sociale». Bisogna aggiungere che le «pensioni di anzianità» trovavano il più largo consenso nel Paese.
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tutto l’articolo qui: Noi italiani complici degli sprechi tendiamo invece ad assolverci – Corriere.it.
