Per quelli nati dopo il suo rapimento, dopo il 1978, Aldo Moro rimarrà un’icona più filmica che politica, consegnata alla storia nella foto tristemente famosa che lo ritrasse, pieno di un’angoscia rassegnata, con una copia de “La Repubblica” a far da velo, col titolo “Aldo Moro assassinato?”, e lui mesto, dal grigiore di quell’epoca di sangue, sembrava sbucare con un sorriso strano, davanti alla disperazione degenerata della macchina fotografica. Il resto, chi non l’ha vissuto in diretta, lo avrà saputo comunque, per via televisiva, la stessa Tv che documentò tutto: dall’annuncio di Bruno Vespa al Tg1, al ritrovamento in via Caetani, a Roma, a due passi da Botteghe Oscure, del corpo senza vita dello statista democristiano, chiuso nel bagagliaio di un’utilitaria francese rossa, come le brigate che l’hanno ucciso. Perché parlarne ancora? – ci si chiede a questo punto – sta forse per uscire una fiction, una docu-fiction, è un anniversario? No. Una canzone. “Anni di piombo” è una canzone esemplare, per misura, rispetto, colore, levità, del gruppo italiano Virginiana Miller, contenuta nel disco appena uscito (“Venga il Regno”), di cui circola la versione video nella colonna multimedia del giornale online fondato da Eugenio Scalfari.
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