Regole sistemiche della BUONA COMUNICAZIONE e, a maggior ragione, della comunicazione internettiana, scheda (piccola) di Paolo Ferrario

alcune regolette che ho appreso nei miei studi di Paul Watzalawick (impossibile perfino copiarlo questo nome!) e amici sistemici:

  1. mettersi d’accordo sull’oggetto della controversia
  2. porre qualche limite all’oggetto della controversia
  3. non interrompere colui che sta accusando (entro limiti ragionevoli di tempo direi: se il dilagamento è eccessivo occorre chiudere la falla)
  4.  evitare massimamente di ritorcere un accusa diversa contro di lui (esempio nella comunicazione coniugale: MG “la devi smettere di far tardi al bar”, MR “e tu la devi smettere di parlare per ore al telefono con le amiche”)
  5. concordare luogo e tempo dove la “conversazione conflittuale” deve avvenire. Ogni operazione di circoscrivere le zone del conflitto è salvatrice
  6. tenere le opportune distanze. Siamo esseri territoriali e l’invadenza dello spazio soggettivo porta a schiaffi, calci, unghiate (reali e virtuali).
  7. non superare la soglia della vulnerabilità dell’altro. colpire sul tallone di achille porta alla morte dell’eroe
  8. considerare un conflitto come il risultato di comportamenti comunicativi reciproci e non come una esclusiva “colpa” dell’altro

è una lista che forse potrebbe arrivare al magico numero di dieci (anche cambiando l’ordine dei punti e qualche punto stesso)


Vedi anche:

https://mappeser.com/2012/04/16/gli-assiomi-della-comunicazione-secondo-paul-watzlawick/