Possiamo essere responsabili per quello che facciamo o la nostra responsabilità è solo esteriore, una suggestione, semplice apparenza? Siamo liberi o ci comportiamo secondo necessità, in base a modalità di funzionamento fisiologiche, registrabili con le più avanzate tecniche diagnostiche? Siamo al cospetto di una delle questioni più cruciali della filosofia di ogni tempo, di una problematica mai risolta, come è proprio di tutte le domande autenticamente filosofiche. Gli ultimi decenni del Novecento hanno visto un nuovo tenace attacco al libero arbitrio e all’idea che si sia moralmente responsabili delle proprie azioni. In molti sostengono che questa sia solo l’ennesima aggressione che si risolverà, come le altre, in una ridefinizione della conoscenza della mente umana e nella conferma della sua capacità di scartare ogni determinismo assoluto. Probabilmente sarà così. Eppure una simile offensiva va indagata, approfondendo la fondatezza e la portata delle scoperte neuroscientifiche. Senza trarre conclusioni affrettate, consapevoli che le neuroscienze coinvolgono la sfera dell’agire in tutta la sua complessità, il libro chiama a raccolta i molti saperi (la neurologia, la bioetica, il diritto penale, la sociologia e la filosofia del diritto, la storia della scienza, la filosofia morale) per chiarire questi interrogativi decisivi e offrire alcune risposte, partendo dal presupposto che solo la convergenza di competenze plurali possa aiutare a individuare soluzioni affidabili anche se non definitive.Marina Lalatta Costerbosa insegna Filosofia del diritto e Bioetica nel Dipartimento di Filosofia e Comunicazione dell’Università di Bologna. Tra le sue pubblicazioni più recenti: «Il diritto come ragionamento morale» (Rubbettino 2007); «Una bioetica degli argomenti» (Giappichelli 2012); «Legalizzare la tortura? Ascesa e declino dello Stato di diritto» (con M. La Torre, il Mulino 2013); «La democrazia assediata. Saggio sui principi e la loro violazione» (DeriveApprodi 2014).
MARINA LALATTA COSTERBOSA (A CURA DI)
Lo spazio della responsabilità
Approdi e limiti delle neuroscienze
- Le neuroscienze sono l’ultima parola? Per cominciare, di Marina Lalatta Costaerbosa
- PARTE PRIMA: ANALISI
- I. Consapevolezza e responsabilità nel processo decisionale. Un approccio neurocognitivo, di Andrea Stracciari
- II. Il neurologo clinico e le neuroscienze: la responsabilità del dato tra assunti teorici e realtà applicative, di Diego Maria Papurello ed Elena Gozzoli
- III. Responsabilità e ricerca in neuroscienze, di Roberta D’Alessandro
- IV. Fisiopatologia delle emozioni, di Fulvio Palma
- PARTE SECONDA: PERCORSI
- V. Neuroetica e normatività, di Mario De Caro
- VI. Responsabilità contra cervello?, di Marina Lalatta Costerbosa
- VII. La responsabilità di sé al tempo delle neuroscienze, di Gabriele Scardovi
- VIII. Complessità dell’essere e corresponsabilità della cultura: verso l’emergenza di una nuova educazione, di Elena Gozzoli
- PARTE TERZA: NORME
- IX. Quale teoria della responsabilità tra ipotesi naturalistiche e (nuovi) modelli normativi?, di Silvia Zullo
- X. Tra cognitivo e normativo: le neuroscienze e la psicologia del senso comune, di Valeria Marzocco
- XI. Il libero arbitrio e i paradossi della colpevolezza, di Lorenzo Milazzo
- XII. Il potenziamento cognitivo farmacologico: quale ruolo del giurista penalista nella discussione pubblica?, di Stefano Canestrari
- PARTE QUARTA: RICOSTRUZIONI
- XIII. Neuroscienze: una rivoluzione scientifica in atto, di Sandra Tugnoli Pàttaro
- XIV. L’uomo, la fisiologia e la responsabilità: una lettura de Les passions de l’âme di Descartes, di Alessandro Chiessi
- Bibliografia essenziale
- Indice dei nomi
- Gli autori
Sorgente: il Mulino – Volumi – MARINA LALATTA COSTERBOSA (a cura di),