Come spiegato da Daniel Kahneman, psicologo cognitivo e premio Nobel per l’economia, nel suo libro Pensieri lenti e veloci (Mondadori, 2012), i bias sono errori sistematici di giudizio che ognuno di noi commette agendo in automatico, valutando la realtà in base al pensiero intuitivo.
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i bias influiscono sulla determinazione dell’agenda attraverso la selezione dei problemi, che sono tanto più importanti quanto più facilmente si recuperano dalla memoria, e si recuperano se sono i media ad occuparsene. A loro volta, i media scelgono le questioni che valutano interessanti per il pubblico, individuando come prioritari avvenimenti drammatici, personaggi noti o temi pruriginosi
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uno dei bias più frequenti, infatti, è il cosiddetto framing, che consiste nell’immettere la notizia in un quadro di riferimento che ne faciliti, ma soprattutto ne orienti, l’interpretazione da parte del pubblico.
Sorgente: La politica comunicativa – Buchi Neri
