Poteva essere un tranquillo referendum di primavera, uno di quelli che non interessano a nessuno, uno spettacolino inscenato in gran fretta da qualche ambientalista apocalittico e dalla Grillo e Casaleggio Associati srl in cambio di un po’ di visibilità: e invece l’hanno trasformato nell’ennesima battaglia finale tutti-contro-Renzi.Poteva andare a finire come al solito – negli ultimi vent’anni, 24 referendum su 28 non hanno raggiunto il quorum – senza danni per nessuno né effetti collaterali (giusto un’esecrabile spreco di denaro pubblico e l’ennesima picconata ad un istituto in crisi dagli anni Novanta): e invece ne hanno fatto una vittoria politica di Renzi, tanto più grandiosa e destinata a pesare perché si consuma quando tutti gli indicatori – media, sondaggi, Bar Sport televisivi – lo davano per debole, isolato, persino prossimo alla caduta.Chi sono gli autori di questo capolavoro politico? Chi sono i geni che hanno saputo ridare ossigeno, smalto e consenso popolare ad un governo e ad un leader che essi stessi giudicavano già spacciati? L’Armata Brancaleone degli anti-renziani è, sulla carta, uno schieramento capace di far impallidire gli anni gloriosi dell’antiberlusconismo militante. In ordine sparso, e per limitarsi ai più rappresentativi, ne fanno parte la sinistra radicale e la destra radicale, la Lega e il Movimento 5 stelle, quel che resta di Forza Italia e la minoranza del Pd, i più autorevoli editorialisti e tutti i conduttori dei talk show, la burocrazia sindacale e la magistratura militante, i salotti e i tinelli, la caste e le castine.
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Sorgente: Referendum – Così l’Armata è andata a sbattere | l’Unità TV