CURE PALLIATIVE NELLA REGIONE LOMBARDIA, LETTERA APERTA ALL’ASSESSORE AL WELFARE DI REGIONE LOMBARDIA GIULIO GALLERA, Luca Moroni (Presidente Federazione Cure Palliative Onlus e Direttore Hospice di Abbiategrasso), 24 ottobre 2016

le sottolineature in rosso sono di Paolo Ferrario


LETTERA APERTA ALL’ASSESSORE AL WELFARE DI REGIONE LOMBARDIA GIULIO GALLERA

Milano, 24 ottobre 2016

Egregio Assessore,

dopo 30 anni di battaglie potrebbe essere la volta buona! Nell’attuazione della riforma del Sistema Sociosanitario Lombardo vediamo oggi infatti un’occasione straordinaria per realizzare in Lombardia una Rete di Cure Palliative capace di rispondere sempre meglio ai bisogni di tutte le persone affette da una malattia inguaribile in fase avanzata e delle loro famiglie. È un’occasione che non vogliamo perdere.

La Lombardia è la regione in cui sono nate e si sono sviluppate le Cure Palliative grazie al forte impulso di professionisti motivati e del mondo del non profit e grazie ad una normativa regionale che ha spesso anticipato quella nazionale.

Come sa un gruppo di esperti nell’ambito delle Cure Palliative, nominato dalla Regione, ha redatto e consegnato al Suo Assessorato un documento molto articolato, che rappresenta una proposta operativa e pragmatica, frutto del confronto tra i più capaci professionisti lombardi e nazionali e dell’analisi di traguardi raggiunti ed errori compiuti in questi anni.

Da un punto di vista tecnico la proposta traduce in requisiti e standard alcuni dei principi ispiratori della riforma del Sistema Sociosanitario Lombardo e dei valori delle Cure Palliative:

“Le persone affette da malattie inguaribili e le loro famiglie vanno orientate e accompagnate in modo da ricevere costantemente e senza interruzione, l’assistenza coerente con i bisogni e le aspettative”. Per questo i molti Hospice e le Unità di Cure Palliative Domiciliari, che oggi operano ancora troppo spesso in modo autonomo e frammentario, devono potersi coordinare attraverso specifiche modalità organizzative e costituire davvero una Rete Locale di Cure Palliative. Allo stesso modo gli specialisti ospedalieri e i medici di famiglia sono chiamati a lavorare insieme alle équipe di cure palliative per concordare il percorso di cura più adatto al singolo malato e alla sua famiglia.

“Sono i servizi ad adattarsi ai bisogni deli malati inguaribili e non viceversa”. Per questo occorre più flessibilità nei modelli assistenziali: oltre al ricovero negli Hospice è necessario che gli interventi di Cure Palliative a domicilio si sviluppino su più livelli e che possano essere erogate anche in ambulatorio e nelle RSA attraverso specifici accordi di consulenza. Gli Ospedali devono poter garantire dimissioni più rapide e protette grazie alla consulenza del palliativista in reparto e alla collaborazione con le strutture del territorio.

“Solo valorizzando tutte le migliori risorse pubbliche, del volontariato e del terzo settore si potrà rispondere ai crescenti bisogni di una società sempre più anziana e affetta da malattie croniche”. Il documento propone perciò regole chiare e valide per tutti: per il settore pubblico e per le realtà del Terzo Settore. Si vuole promuovere la collaborazione e la realizzazione di economie di scala ma anche tutelare, in base al principio di sussidiarietà, l’autonomia di scelta del malato e le peculiarità dei differenti territori che in questi anni, hanno saputo produrre esempi di eccellenza nel pubblico così come nel privato sociale.

Il volontariato non è un optional. Un volontariato organizzato e formato risponde ai bisogni di solidarietà e relazione e contribuisce ad abbattere l’esclusione sociale che la malattia inguaribile troppo spesso determina. Il volontariato è quindi pensato come un attore fondamentale, capace di agire con competenza e di partecipare autorevolmente agli organismi di coordinamento a tutti i livelli.

“Le famiglie sono risorse”. Le famiglie delle persone malate, adeguatamente assistite dai professionisti e supportate dai volontari, possono essere risorse preziose nel processo di cura e contribuire ad evitare i ricoveri non necessari.

Oggi sappiamo esattamente come mettere in pratica questi principi e trasformarli in reale accesso a servizi efficaci e flessibili: orientando i malati verso i percorsi di cura più adeguati. Si potranno così evitare ricoveri, esami e terapie superflui e dannosi oltre che inutili sofferenze. Come la cronaca recente ha drammaticamente fatto emergere i malati e le loro famiglie, se privati di una presa in carico adeguata, si rivolgono in modo inappropriato ai Pronto Soccorso. Occorrerà certamente uno sforzo economico iniziale e crescente per i primi cinque anni. Sappiamo però che il sistema, se adottato integralmente, sarà in grado di portare rapidamente importanti risparmi e riduzione di sprechi. Promuovere le cure a casa consente infatti di conciliare qualità ed efficienza dell’assistenza.

La proposta tecnica è condivisa dall’intero mondo professionale pubblico e privato profit e non profit e delle associazioni di volontariato. Per i valori in essa contenuti si stanno attivando molti esponenti della società civile, del mondo accademico, della cultura e dell’informazione.

Siamo pronti da subito ad accettare la sfida non appena un atto normativo regionale, che speriamo imminente, darà il via a quella riorganizzazione che i malati e le loro famiglie aspettano da molti anni e per la quale chiediamo un impegno Suo personale e del Suo Assessorato.

Con i più cordiali saluti

  • Luca Moroni (Presidente Federazione Cure Palliative Onlus e Direttore Hospice di Abbiategrasso)

vedi il seguente documento in formato pdf

GRUPPO DI LAVORO E COORDINAMENTO PER LE CURE PALLIATIVE Sottogruppo: “INTEGRAZIONE DEI MODELLI ORGANIZZATIVI SOCIO SANITARIO E SANITARIO IN ATTUAZIONE DELLA DGR IX/4610/2012”

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