Intanto ho vinto la scommessa con me stesso: sono arrivato al post zero, vi ho massacrati per 50 giorni senza saltarne uno, e voi non solo mi avete seguito ma mi avete pure incoraggiato, garantendomi piccoli risarcimenti narcisistici. E sappiate che non è finita: non escludo che il Countdown diventerà un libretto. Anche se l’editore (scaramanzia?) mi ha detto: “Sì, facciamolo, ma riparliamone lunedì 5”.
Di tutto si riparlerà domani. Quando il sole sorgerà come sempre, io farò il mio irrinunciabile strechting mattutino, la colazione abbondante e l’elenco mentale delle cose da fare in giornata. Proprio come oggi. Salvo che è domenica, tutto ha tempi più distesi e di impegni ce ne sono solo due: uno alle 15 (zitti, lasciatemi stare, non fiatate…), l’altro in mattinata, quando celebrerò il rito laico del voto.
Per molti anni non ho votato. Dal 2000, per la precisione. Sono tornato a farlo nel 2014…
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