È stato l’anno dell’odio, uno dei più brutti , sporchi e cattivi che ci sia capitato di vivere. Un anno bastardo …
Proviamo a guardare , per un momento, le grandi tendenze, quelle che fanno la storia, emerse in questo anno di fuoco. La prima è la crisi delle democrazie occidentali. Per me è la tendenza più grave, quella foriera di possibili conseguenze drammatiche. La democrazia, come l’abbiamo conosciuta nel novecento, sembra incapace di fronteggiare una società frammentata e interconnessa, solo apparentemente una contraddizione in termini.
..
Lo stupore dei superficiali di fronte alla vittoria di Trump, evento che domina l’anno che finisce, o al successo della Brexit dimostrano il ritardo terribile del pensiero critico, deprivato ormai di ogni dimensione collettiva di crescita e verifica dalla crisi dei grandi agenti unificanti: partiti, associazioni, sindacati, università, giornali. Non si capisce più una società la cui mutazione non viene osservata collettivamente e verificata dallo scambio del pensiero. Il discorso pubblico è demandato a 140 caratteri di banalità e di invettive.
….
Io non credo che il dibattito pubblico abbia fin qui avuto il coraggio, anche per timore, di separare la bellezza dei processi di opportunità che la rete porta con sé dalla barbarie di cui si rende responsabile inventando false notizie e creando un clima sociale di odio e contrapposizione simile a quello degli anni del terrorismo.
….
Bisogna inventare una sinistra di questo tempo. Che sia sinistra, perché forza dei diritti e dell’equità sociale. Che sia dalle parte degli ultimi e di chi ha talento, che abbia voglia di futuro e non si pensi come minoranza balbettante. Che capisca la società, perché il suo corpo è immerso in essa e non lontano dal vivere comune. Un compito immenso, urgente e affascinante. Da vivere collettivamente….
tutto l’articolo qui
