Laboratorio di formazione. Aprile – Maggio 1993
COMUNI, USSL E SISTEMA DEI SERVIZI: SOGGETTI E RELAZIONI
docente: Paolo Ferrario
OBIETTIVI E METODOLOGIA DIDATTICA:
Questo progetto ha l’obiettivo di rispondere ad esigenze di analisi ed approfondimento sistematico sulle tendenze di cambiamento nel sistema amministrativo dei Comuni e delle Ussl
Il seminario utilizza metodi attivi di lavoro didattico e si rivolge ad operatori con consolidate esperienze professionali nelle strutture di servizio. Pertanto verrà particolarmente curata sia la trasmissione di conoscenze che 1′ elaborazione di gruppo su situazioni operative concrete.
Nella prima fase del laboratorio verranno poste le basi per una conoscenza comune delle tendenze di sviluppo del sistema dei servizi socio-sanitari attraverso l’analisi per punti chiave della legislazione.
Nella seconda fase si analizzeranno i sistemi organizzativi dei servizi locali portati dai partecipanti.
REALIZZAZIONE DEL LABORATORIO DIDATTICO
23 Aprile 15,30 – 18,30
Argomenti: Presentazione del laboratorio e dei partecipanti: obiettivi, metodologia di lavoro, scansione delle tematiche. Lezione. La politica dei servizi socio – sanitari: scenari e tendenze anni ’70 e anni ’80. La nuova frammentazione; Le Usl e il S.S.N.: cambiamenti determinati dai decreti del 1 992.
Materiali didattici: grafici didattici: a) Scenari di sviluppo dei servizi; b) Usl: cambiamenti; Selezione in chiave cronologica della legislazione socio – sanitaria 1968 – 1993; Testo del D.L. n. 502/1992; articolo: Paolo Ferrario, “Comuni e rete dei servizi” in Prospettive sociali e sanitarie n. 151992 pag. 4-8
30 Aprile 15,30 – 18,30
Argomenti: Lezione. Le Usl: analisi delle relazioni inter-istituzionali Regione – Comuni – Usl. La posizione intra-organizzativa ed inter-organizzativa del Direttore Generale. Effetti sull’organizzazione delle Usl. Introduzione all’analisi dei Comuni
materiali didattici:
Grafici didattici: Comuni: cambiamenti
7 Maggio 15,30-18,30
Argomenti: Lezione: I Comuni: assetto istituzionale e nuovi strumenti di gestione. Aree metropolitane; unioni e fusioni; convenzioni; consorzi; accordi di programma; istituzioni per la gestione dei servizi sociali; aziende speciali.
Materiali didattici: strumenti di analisi del sistema organizzativo dei servizi di zona: analisi interna e analisi di campo; documento normativo per le relazioni inter-istituzionali: Regione Lombardia, Circolare n. 117 30 luglio 1991 in attuazione della legge 111/1991 con riferimento alle attività di natura socio-assistenziale e socio-sanitaria integrata
14 Maggio 15,30 – 18,30
Argomenti: Lezione: ll nuovo contesto inter-organizzativo dopo le leggi sul volontariato e sulle cooperative sociali. Le strategie dei soggetti del privato-sociale
Materiali didattici: grafici didattici (Cooperative e volontariato); articolo: Proposte delle organizzazioni della solidarietà sociale: documento base in Mo.V.I. n. 1 1993; saggio: Sergio Capranico, “ll compito impossibile nei servizi” pubblicato in che cosa posso servirla, Guerini e Associati, Milano 1992 p. 224
21 Maggio 15,30- 18,30
Argomenti: Lezione: Potenzialità dell’approccio strategico per l’analisi del sistema organizzativo dei servizi locali analisi in gruppo di casi organizzativi
Materiali didattici:
grafici didattici: analisi strategica delle organizzazioni
28 Maggio 15,30 – 18,30
Argomenti: analisi in gruppo di casi organizzativi
31 Maggio
Argomenti: analisi in gruppo di casi organizzativi conclusioni del laboratorio di formazione
Materiali didattici: grafici didattici: schemi di analisi delle organizzazioni
LABORATORIO DIDATTICO: COMUNICARE I SERVIZI
1993
Valutazione del lavoro didattico
A cura di Paolo Ferrario e Patrizia Taccani
a. Contenuti teorici
In riferimento alla precedente scansione del laboratorio didattico, segnaliamo di aver lavorato su due aree problematiche:
· il significato di un testo scritto nel sistema organizzativo di appartenenza
· gli aspetti tecnici e creativi della produzione di un testo
Questo doppio livello di intervento teorico si è dimostrato valido sia sul piano della motivazione a realizzare un “prodotto” visibile, sia sul pano della elaborazione di un testo di tipo argomentativo centrato sulla propria esperienza professionale
b. La metodologia, i docenti ed il gruppo
Riteniamo che necessariamente un laboratorio come quello sulla “scrittura argomentativa” possa essere produttivo solo se realizzato in un gruppo non superiore alle sei persone. Infatti tale dimensione consente il forte interscambio comunicativo nei vari momenti produttivi (analisi dei testi; decostruzione delle griglie argomentative; elaborazione del progetto di testo; riflessione sul contesto lavorativo di appartenenza; lettura interattiva dei testi realizzati).
Sotto il profilo medodologico il ruolo dei docenti si è espresso in:
· preparazione dei materiali di lavoro didattico centrati su un tema specifico pensato all’interno del processo formativo;
· apertura del momento formativo con esposizione teorica (mediamente della durata di un’ora), cui seguiva l’esercitazione individuale;
· discussione e rielaborazione delle singole esercitazioni (ad esempio: la “destrutturazione” del testo; la stesura di definizioni tecnico-operative; Le “mappe” iniziali sull’argomento prescelto)
L’esperienza biennale conferma un interessante aspetto “formativo” del gruppo che si struttura all’interno di questo laboratorio. Abbiamo rilevato, infatti, che questo gruppo funziona a due livelli:
· da un lato come “sostegno” allagraduale elaborazione di ciascun membro attraverso una valorizzazione implicita del comune ruolo professionale di assistente sociale
· dall’altro come “specchio critico” in chiave collaborativa della costruzione in itinere del testo individuale
Particolarmente positiva è stata quest’anno la casuale presenza di persone fortemente eterogenee quanto a colocazione istituzionale ( Prefetture; ospedale; cronicario; Centro psico-sociale; Comune).
E’ stato invece un fattore fortemente problematico la presenza di una persona “capitata” nel corso per motivi burocratici e non per scelta personale. Questo conferma, se ce ne fosse ancora bisogno, l’importanza di una significativa motivazione nell’aderire ad una proposta di formazione permanente.
c. I testi prodotti
Il laboratorio si è concluso con la produzione di sei testi individuali:
· B. M.T., “Il colloquio in prefettura: contenuti, contesto e obiettivi a partire da una ‘domanda che non c’è’ ”
· B. E., “Il lavoro sociale in Prefettura: riflessioni sulla mia esperienza”
· D. L. F., “Segnalazione nascita minore al Tribunale per i minorenni”
· G. M. R., “Il telesoccorso”
· M. S., “La collaborazione tra servizio psichiatrico territoriale e servizi di assistenza domiciliare, l’esperienza di un assistente sociale”
· P. R.: “Relazione dell’attività di consulenza svolta dall’équipe psico-pedagogica del Comune”
Fra questi, due si presentano con un grado di elaborazione più che avanzata e che per una pubblicazione necessitano solo di aggiustamenti legati al tipo di rivista o spazio editoriale prescelto. Si tratta di due saggi significativi sia per il tema che per l’approccio tecnico-professionale.
Un’altro testo che l’autore aveva già destinato alla rivista del proprio ente si presenta perfettamente adeguato quanto ad aderenza agli obiettivi di informazione tecnica e quanto ad attenzione alle problematiche operative più generali.
C’è poi un lavoro peculiare quanto a linguaggio e stile descrittivo, che tuttavia è valutabile come un prodotto intermedio perchè troppo sovraccaricato da fattori personali che andrebbero collocati sullo sfondo per dare maggior peso alla proposta metodoligica legata al contesto operativo.
C’è ancora un testo non propriamente argomentativo, ma tecnico-descrittivo: l’autore ha convenuto sulla opportunità di considerarlo una base su cui eventualmente procedere ad arricchimenti successivi.
Infine c’è un testo molto povero che putrtoppo si è dimostrato completamente incongruo rispetto agli obiettivi ed alla realizzazione del percorso del laboratorio.
d. Verifica del laboratorio da parte dei partecipanti
Questa parte è scritta sulla base dell’analisi delle verbalizzazioni effettuate nel momento della discussione di verifica. Quest’ultima è stata impostata riproponendo il percorso, i passaggi ed i contenuti del laboratorio.
I punti evidenziati ed analizzati dai partecipanti sono stati i seguenti:
· importanza che sia la nostra Scuola a proporre questa tipologia formativa in quanto la nostra collocazione istituzionale e la nostra storia favorisce l’elaborazione delle specifiche problematiche del ruolo professionale dell’assistente sociale;
· valorizzazione dell’invito a scrivere in funzione dello sviluppo della professione, anche perchè il lavoro di servizio consente pochi margini di elaborazione dello strumento scritto quale contributo al funzionamento dei sistemi di servizio
· per chi ha gia dimestichezza con la produzione scritta c’è stata una sollecitazione all’autoriflessione delle potenzialità implicite nelle operazioni mentali e nelle strategie comunicative implicite nella scrittura
· giudizi positivi sui materiali didattici e sugli strumenti tecnici proposti e rielaborati
· consapevolezza della utilità della lettura mirata per la produzione di propri testi scritti
· valorizzazione dell’attitudine all’ascolto delle esperienze anche parziali degli altri per elaborare i temi del lavoro nei servizi
· giudizio positivo sul laboratorio “perchè costruito insieme” e giudizio positivo sugli intercci realizzati fra aspetti tecnici della produzione dei testi ed aspetti relazionali
· consapevolezza che “per scrivere sul proprio servizio bisogna arrivare a patteggiamenti produttivi con i colleghi e responsabili direttivi”.