“Disabilità: riconoscere la segregazione”: gli atti e i documenti – in FISH Onlus, 8 Agosto 2017

Nel 2017, anche nel nostro Paese, ci sono persone con disabilità che vivono segregate in istituti e strutture. Non è loro riconosciuto il diritto umano di essere inclusi nella società, di scegliere dove, come e con chi vivere, come chiaramente espresso dalla Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità. Il fenomeno è forse poco noto ma emerge drammaticamente in seguito a fatti di cronaca di violenza e di abusi, conseguenze delle stesse premesse che hanno prodotto segregazione.

Contro la segregazione delle persone con disabilità è necessario un impegno normativo, culturale, politico che necessita di una solida e condivisa premessa etica e scientifica. Una riflessione che consenta di individuare, con opportuna strumentazione oggettiva, quelle strutture che siano da considerare effettivamente segreganti o a rischio di segregazione.

 

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“Disabilità: riconoscere la segregazione”: gli atti e i documenti – FISH Onlus

il testo è firmato da Fabio Ragaini (Gruppo Solidarietà, Moie di Maiolati, Provincia di Ancona); Salvatore Nocera (già vicepresidente nazionale della FISH-Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap); Giovanni Merlo (LEDHA-Lega per i Diritti delle Persone con Disabilità, componente lombarda della FISH); Mario Paolini (pedagogista, Treviso); Roberto Frullini (Fondazione Paladini, Ancona); Simone Giangiacomi (UILDM Ancona-Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare); Antonella Foglia(ANGSA Marche-Associazione Nazionale Genitori Soggetti Autistici); Giorgia Sordoni (Cooperativa Papa Giovanni XXIII, Ancona); Giuseppe Forti (sindaco di Monte Vidon Corrado, Provincia di Fermo).

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