Il futuro delle città di Livio Sacchi (La nave di Teseo) (ore 18.30). Letture.org: «Prof. Livio Sacchi, […] secondo i World Urbanization Prospects delle Nazioni Unite entro il 2050 i due terzi della popolazione mondiale vivranno nelle città: per quale motivo tutti, o quasi tutti, vogliono vivere in città? “Per una lunga serie di ragioni, la prima delle quali è che in città spesso si trova più facilmente lavoro: le città producono una elevata percentuale del Pil dei rispettivi Paesi. Ma le città sono anche determinanti dal punto di vista culturale, creativo, innovativo ecc. Nel libro, tuttavia, viene indicato ancora un ulteriore, a nostro giudizio fondamentale motivo: in città ci si sente e forse si è, nei fatti, più liberi che altrove, consentendo dunque una cosa molto importante: l’autodeterminazione psicologica del proprio essere”. In che modo le città consentono l’autodeterminazione dei suoi abitanti? “Affrancando le identità dei singoli dalle aspettative familiari e sociali e permettendo a chi vi abita di diventare ciò che vuole. Ciò è sempre stato storicamente valido. Stadtluft macht frei, l’aria delle città rende liberi, diceva un vecchio adagio tedesco risalente al Medioevo. In quei tempi, chi viveva in città era libero dalle restrizioni feudali e, in parte, da quelle religiose. Ma tutto ciò vale ancora oggi, e, come ho scritto nel libro, non è cosa da poco: si tratta anzi di una cosa molto, molto importante”» (leggi qui).