Il nuovo decreto sicurezza e immigrazione, 6 ott 2020


Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera al Decreto legge Sicurezza e Immigrazione, quello che riscrive i due decreti Salvini. Nei 12 articoli, la norma Willy che prevede un daspo che impedisce l’accesso a bar a chi negli ultimi tre anni è stato protagonista di risse o altri episodi di violenza e una nuova norma volta a contrastare la vendita di droghe online. Per quanto riguarda l’immigrazione i ministri della giustizia Alfonso Bonafede e dell’Interno Luciana Lamorgese hanno seguito il monito che il presidente Sergio Mattarella lanciò in occasione della promulgazione del secondo decreto di Salvini reintroducendo «il rispetto degli obblighi costituzionali e internazionali dello Stato».

Per i salvataggi in mare, l’ammenda amministrativa, che arrivava fino a un milione di euro, è scesa a una multa che va dai 10mila ai 50mila euro, applicabile solo al termine di un regolare processo penale. Inoltre non è più prevista la confisca della nave, a condizione però che i salvataggi vengano comunicati tempestivamente al Paese di appartenenza.

Torna con il nome di «speciale» la protezione umanitaria: avranno diritto a richiederla tutti coloro che nel Paese di origine corrono il rischio di subire trattamenti disumani e degradanti. Ai richiedenti asilo sarà concesso di iscriversi all’anagrafe

È prevista anche la possibilità che nel caso di un minore non accompagnato, il tribunale dei minori possa autorizzare l’arrivo del genitore «per gravi motivi connessi con lo sviluppo psicofisico e tenuto conto dell’età e delle condizioni di salute del minore».

Nei centri per il rimpatrio si potrà essere trattenuti per un massimo di 90 giorni. Prima erano 180.

Nel dl sicurezza anche gli inasprimenti di alcune pene: chi porta o riceve in carcere un cellulare rischia da 1 a 4 anni. Nel regime precedente l’uso del telefonino si configurava come illecito disciplinare e veniva sanzionato all’interno del carcere. Pene più severe anche per chi favorisce le comunicazioni con l’esterno dei detenuti in 41bis. Si rischiano fino a 7 anni.

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