| Paola Golinelli, Riflessioni psicoanalitiche su scrittura, cinema e arte. Di fronte alla bellezza e alla perdita
COLLANA: Psicoanalisi contemporanea: Sviluppi e prospettive – coordinata da A. M. Nicolò, V. Bonaminio Cosa ci insegnano il cinema, la letteratura e l’arte sul tema della bellezza e della perdita? Con la lente di ingrandimento della psicoanalisi, |
Cosa ci insegnano il cinema, la letteratura e l’arte sul tema della bellezza e della perdita? Con la lente di ingrandimento della psicoanalisi, l’autrice analizza il legame tra queste due esperienze fondanti lo psichismo umano prendendo le mosse dall’esplorazione dell’interazione primitiva tra madre e infante.
Presentazione del volume
Cosa ci insegnano il cinema, la letteratura e l’arte sul tema della bellezza e della perdita?
Con la lente di ingrandimento della psicoanalisi, l’autrice analizza il legame tra queste due esperienze fondanti lo psichismo umano prendendo le mosse dall’esplorazione dell’interazione primitiva tra madre e infante, quando il vissuto di godimento estatico di fronte alla madre si accompagna inevitabilmente a quello della sua assenza e all’angoscia della perdita.
L’esperienza della bellezza, sostiene l’autrice, dona un accesso privilegiato alla comprensione del significato e del valore della vita e alla ricerca della verità, offrendo una via di salvezza dall’assenza di significato implicita nella perdita. A partire da questa idea di base, il libro esplora i momenti di estatica solitudine nei quali ogni essere umano può sperimentare emozioni vivificanti e di pienezza del Sé, e offre importanti insight non solo alla comprensione dei legami tra perdita e bellezza, ma anche al valore della psicoanalisi applicata all’arte, alla letteratura e ai film.
L’analisi dei testi proposti al lettore mostra la complessità dei processi coinvolti attraverso esempi che toccano i temi della distruttività, della perversione, della vendetta, ma anche della riparazione e dell’elaborazione del lutto. E dimostra come la psicoanalisi possa facilitare la trasformazione e la rimessa in moto di processi bloccati o inibiti nel loro sviluppo da traumi e lutti di difficile o impossibile elaborazione.
Questo libro, affascinante e ricco di insight, può essere di notevole interesse non solo per gli psicoanalisti, ma anche per tutti coloro che amano la psicoanalisi, il cinema e l’arte in generale.
Paola Golinelli è analista con funzioni di training della SPI (Società Psicoanalitica Italiana) e lavora privatamente a Bologna. È membro dell'”In Culture Committee” dell’IPA. Insieme ad Andrea Sabbadini e Ilany Kogan ha curato il volume Psychoanalytic Perspective on Virtual Intimacy and Communication in Film (Routledge, 2018) ed è autrice di Psychoanalytic Reflections on Writing, Cinema and the Arts (Routledge, 2020).
Con la lente di ingrandimento della psicoanalisi, l’autrice analizza il legame tra queste due esperienze fondanti lo psichismo umano prendendo le mosse dall’esplorazione dell’interazione primitiva tra madre e infante, quando il vissuto di godimento estatico di fronte alla madre si accompagna inevitabilmente a quello della sua assenza e all’angoscia della perdita.
L’esperienza della bellezza, sostiene l’autrice, dona un accesso privilegiato alla comprensione del significato e del valore della vita e alla ricerca della verità, offrendo una via di salvezza dall’assenza di significato implicita nella perdita. A partire da questa idea di base, il libro esplora i momenti di estatica solitudine nei quali ogni essere umano può sperimentare emozioni vivificanti e di pienezza del Sé, e offre importanti insight non solo alla comprensione dei legami tra perdita e bellezza, ma anche al valore della psicoanalisi applicata all’arte, alla letteratura e ai film.
L’analisi dei testi proposti al lettore mostra la complessità dei processi coinvolti attraverso esempi che toccano i temi della distruttività, della perversione, della vendetta, ma anche della riparazione e dell’elaborazione del lutto. E dimostra come la psicoanalisi possa facilitare la trasformazione e la rimessa in moto di processi bloccati o inibiti nel loro sviluppo da traumi e lutti di difficile o impossibile elaborazione.
Questo libro, affascinante e ricco di insight, può essere di notevole interesse non solo per gli psicoanalisti, ma anche per tutti coloro che amano la psicoanalisi, il cinema e l’arte in generale.
Paola Golinelli è analista con funzioni di training della SPI (Società Psicoanalitica Italiana) e lavora privatamente a Bologna. È membro dell'”In Culture Committee” dell’IPA. Insieme ad Andrea Sabbadini e Ilany Kogan ha curato il volume Psychoanalytic Perspective on Virtual Intimacy and Communication in Film (Routledge, 2018) ed è autrice di Psychoanalytic Reflections on Writing, Cinema and the Arts (Routledge, 2020).
Indice
Una dedica
(Bibliografia)
Ringraziamenti
Introduzione: perché di fronte alla bellezza e alla perdita
(Bibliografia)
Perché scriviamo? Scrittura psicoanalitica e finzione
(I resti della giornata analitica; Una vignetta clinica; Martedì Grasso – Mercoledì delle Ceneri; Bibliografia)
Sull’idea di bellezza. Di fronte alla Venere di Milo
(Conclusioni; Bibliografia)
Stati traumatici del Sé
(Robert Zemeckis, Il Sé naufrago: una lettura psicoanalitica di “Castaway”; Gli effetti del trauma; Vendetta e lutto; L’analista come vero detective; Dopo la guerra; Bibliografia)
In cerca del padre perduto
(“My architect”. Differenti architetture della creatività: Louis e Nathaniel Kahn; La ricerca e la raccolta dei dati: notizie sulla vita di Louis Kahn; Le interviste; Il setting cinematografico e quello interno; L’architettura di Louis e quella di Nathaniel; Buon edificio, meravigliosa rovina; Caducità; La casa Fisher e la famiglia riunita; Il Bangladesh: la conclusione del viaggio; Conclusioni; Bibliografia)
Rappresentazioni del femminile sullo schermo
(“Le ricamatrici”, di Eléonore Faucher; Alcuni pensieri sullo sviluppo psicosessuale femminile; Adolescenza e gravidanza; Una gravidanza indesiderata; Un raggelante sguardo materno; Di madre in figlia; Gravidanza ed elaborazione del lutto; La luce dello sguardo materno; Conclusioni; “La metamorfosi dei generi” (in “Parla con lei” di Pedro Almodovar); La trama; Il Café Muller di Pina Bausch; Contaminazioni artistiche e di genere; Uomini sull’orlo di una crisi di nervi; Il corpo feticizzato; La parola comunicativa e la parola feticcio; Il film muto; Dall’agito alla parola; “Persona”; Il feticcio; Creatività e patologia (“Melancholia” di Lars von Trier); Bibliografia)
L’amore e Internet
(“Her” di Spike Jonze; La trama; Conclusioni; Bibliografia)
Una breve incursione a teatro: “Freud o l’Interpretatore dei Sogni”
Omaggio a Bernardo Bertolucci
(Filmografia di Bernardo Bertolucci).
(Bibliografia)
Ringraziamenti
Introduzione: perché di fronte alla bellezza e alla perdita
(Bibliografia)
Perché scriviamo? Scrittura psicoanalitica e finzione
(I resti della giornata analitica; Una vignetta clinica; Martedì Grasso – Mercoledì delle Ceneri; Bibliografia)
Sull’idea di bellezza. Di fronte alla Venere di Milo
(Conclusioni; Bibliografia)
Stati traumatici del Sé
(Robert Zemeckis, Il Sé naufrago: una lettura psicoanalitica di “Castaway”; Gli effetti del trauma; Vendetta e lutto; L’analista come vero detective; Dopo la guerra; Bibliografia)
In cerca del padre perduto
(“My architect”. Differenti architetture della creatività: Louis e Nathaniel Kahn; La ricerca e la raccolta dei dati: notizie sulla vita di Louis Kahn; Le interviste; Il setting cinematografico e quello interno; L’architettura di Louis e quella di Nathaniel; Buon edificio, meravigliosa rovina; Caducità; La casa Fisher e la famiglia riunita; Il Bangladesh: la conclusione del viaggio; Conclusioni; Bibliografia)
Rappresentazioni del femminile sullo schermo
(“Le ricamatrici”, di Eléonore Faucher; Alcuni pensieri sullo sviluppo psicosessuale femminile; Adolescenza e gravidanza; Una gravidanza indesiderata; Un raggelante sguardo materno; Di madre in figlia; Gravidanza ed elaborazione del lutto; La luce dello sguardo materno; Conclusioni; “La metamorfosi dei generi” (in “Parla con lei” di Pedro Almodovar); La trama; Il Café Muller di Pina Bausch; Contaminazioni artistiche e di genere; Uomini sull’orlo di una crisi di nervi; Il corpo feticizzato; La parola comunicativa e la parola feticcio; Il film muto; Dall’agito alla parola; “Persona”; Il feticcio; Creatività e patologia (“Melancholia” di Lars von Trier); Bibliografia)
L’amore e Internet
(“Her” di Spike Jonze; La trama; Conclusioni; Bibliografia)
Una breve incursione a teatro: “Freud o l’Interpretatore dei Sogni”
Omaggio a Bernardo Bertolucci
(Filmografia di Bernardo Bertolucci).

