Cosa sono i dazi e quali effetti hanno sulle politiche economiche

Cosa sono i dazi

I dazi sono imposte indirette applicate sulle merci quando attraversano i confini nazionali[2][7].

Vengono pagati da importatori o esportatori attraverso le dogane e possono essere calcolati ad valorem (in percentuale sul valore della merce) o specifici (basati su peso, volume o altre caratteristiche fisiche)[7][9].

Tipologie principali:

  • Protettivi: tutelano le industrie nazionali dalla concorrenza estera[2][5].
  • Fiscali: generano entrate per gli Stati[5][7].
  • Antidumping: contrastano vendite sottocosto di prodotti stranieri[2][4].

Effetti sulle politiche economiche

1. Protezionismo industriale

I dazi rendono i prodotti importati più costosi, favorendo l’acquisto di beni locali[2][5]. Ad esempio, l’UE ha imposto dazi del 25% sull’acciaio cinese per proteggere i produttori europei[5].

Tuttavia, questo approccio rischia di distorcere il mercato, limitando l’innovazione e l’efficienza delle aziende nazionali[2][9].

2. Ripercussioni sui consumatori

L’aumento dei prezzi delle importazioni si riversa sui consumatori finali. Negli USA, dazi del 10% su tutti i beni importati potrebbero costare 1.500€ annui in più a famiglia[3].

Settori come farmaceutico e agroalimentare sono particolarmente esposti, con effetti su prodotti DOP e IGP italiani[1][6].

3. Ritorsioni commerciali

I dazi spesso innescano guerre commerciali. L’UE ha minacciato contromisure sui prodotti statunitensi in risposta ai dazi del 20% imposti da Trump[1][4].

Queste dinamiche danneggiano le esportazioni: per l’Italia, si stima un calo dell’8% delle vendite verso gli USA[1][6].

4. Impatto macroeconomico

Le tensioni tariffarie riducono la crescita globale. Secondo stime, i dazi USA-UE potrebbero abbattere il PIL italiano di 0,6-0,7%, annullando la crescita prevista[1][8]. Le aziende esportatrici subiscono perdite di competitività, mentre l’occupazione in settori come meccanica e agroalimentare è a rischio[1][6].

5. Strategie geopolitiche

I dazi diventano strumenti di pressione politica. Gli USA hanno esentato il Regno Unito da aliquote più alte, dimostrando come le tariffe possano riflettere alleanze o contrasti diplomatici[1][4]. L’UE, dal canto suo, utilizza dazi per contrastare pratiche commerciali sleali, come nel caso delle auto elettriche cinesi[4][8].

Conclusione: i dazi sono un’arma a doppio taglio. Se da un lato proteggono industrie strategiche, dall’altro innescano spirali inflattive e conflitti commerciali, con effetti sistemici su occupazione e crescita[2][9].


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