Human Forever è un documentario diretto da Jonathan de Jong che esplora il tema della demenza attraverso un viaggio internazionale in 11 Paesi e quattro continenti, realizzato insieme all’attivista olandese Teun Toebes. Il film, presentato al vertice del G20 sulla demenza, è diventato il documentario più visto nella storia del cinema olandese con oltre 80.000 spettatori[1][2].
Struttura e contenuti
Il progetto nasce dall’esperienza di Toebes, che a 21 anni ha vissuto per tre anni e mezzo in una struttura residenziale per persone con demenza come coinquilino, esperienza raccontata nel libro Coinquilini. Il documentario combina questa vicenda con un’indagine globale, mostrando approcci culturali diversi alla demenza, dall’Africa – dove l’assistenza è basata sulla comunità – alla Norvegia e al Belgio, con modelli focalizzati sulla qualità della vita e l’empatia[1][4].
Impatto e obiettivi
L’opera punta a ribaltare la narrazione sulla demenza, spostando l’attenzione dalla malattia alla persona:
- Speranza vs. stigma: contrappone alla visione della “perdita” una prospettiva incentrata sulle possibilità residue e sull’interazione umana[1].
- Modelli innovativi: evidenzia esempi come il Rifugio Re Carlo Alberto in Italia, citato nei titoli di coda, che integra metodologie internazionali[1][5].
- Sensibilizzazione globale: il film ha innescato un movimento in Olanda con richieste di consulenza da governi e strutture, e proiezioni formative per studenti di medicina[1][6].
Distribuzione e riconoscimenti
Distribuito in 20 Paesi, il documentario approda in Italia grazie alla Diaconia Valdese, che ne ha curato i sottotitoli. Le prime proiezioni italiane si sono tenute l’8 e 9 aprile 2025 al Cinema Massimo di Torino e a Villar Perosa, con la presenza del regista[1][3][6].
Approccio registico
De Jong sottolinea come il film miri a “mostrare l’uomo oltre il paziente”, privilegiando storie di relazioni autentiche tra operatori e ospiti. Un esempio emblematico è la reazione di uno studente di medicina dopo una proiezione: “Ora vado ad abbracciare mia nonna”[1][7].
Il documentario rappresenta uno strumento di advocacy, dimostrando come il cambiamento sistemico nell’assistenza sia possibile attraverso una visione umanizzata della demenza[1][4].
[1] https://www.vita.it/storie-e-persone/human-forever-il-film-che-sta-cambiando-lo-sguardo-sulla-demenza/
[2] https://www.nev.it/nev/2025/04/01/human-forever/
[3] https://rbe.it/2025/04/01/la-diaconia-valdese-presenta-human-forever/
[4] https://www.cinemamassimotorino.it/human-forever/
[5] https://www.youtube.com/watch?v=Mm-apzyQ0IE
[6] https://www.agendacinematorino.it/2025/04/03/doppia-anteprima-a-torino-e-villar-perosa-per-human-forever-di-jonathan-de-jong/
[7] https://riforma.it/2025/04/07/human-forever/
