Incontri. Qualcosa resta

Ricevo una lettera.

Caro Professore, da molto tempo non avevo avuto l’occasione di frequentare il sito. L’ho fatto quasi casualmente stasera e devo assolutamente inviarti di nuovo i miei complimenti: sempre aggiornato interessante e variegato. pieno di percorsi di lavoro interessanti e di spunti di riflessione sul lavoro e sulla vita veramente preziosi. Mi ha molto divertito curiosare nelle foto (che invidia tutti quei libri!!!!!) anche perchè la foto del 1982 mi ha fatto ricordare di quando seguivo le lezioni alla scuola in …. .

In quell’anno mi sono diplomata (senza troppa lode in verità!) e ricordo bene la passione con la quale proponevi gli argomenti di politica sociale. Certo allora non immaginavo quanto mi sarebbero stati utili quei percorsi formativi. Qualcuno mi ha riferito che in un corso hai portato ad esempio di lavoro ben fatto la carta dei servizi elaborata dal nostro servizio. Credo possa essere solo una lusinga, ma se fosse così ne sono orgogliosa e molto. Mi fa piacere farti sapere che oggi sono in un momento di svolta del mio percorso professionale; mi sono occupata di far crescere la gestione associata dei servizi in alternativa alla delega alla nostra ASL con l’incarico di “progettare” quella che oggi è una azienda consortile (si chiama Comuni Insieme per lo sviluppo Sociale) costituita tra sette comuni del nostro distretto . E’ stata avviata lo scorso luglio e tra due settimane mi trasferirò dal Comune per assumere a tempo pieno le funzioni di Direttore di questa Azienda che gestisce oggi i servizi connessi alla tutela dei minori (affidi, spazio neutro, adm, TM) e agli inserimenti lavorativi. Non sai quante volte in questo periodo ho “ripescato” nel materiale delle tue lezioni e incontri formativi per rileggere attraverso lo studio della “storia” dei servizi gli indizi utili a capire gli orientamenti di oggi. Mi pare ci sia un certo dibattito intorno a queste nuove forme di gestione dei servizi (ho letto un lungo e interessante articolo su Prospettive Sociali) e devo dire che l’esperienza, connessa alla attuazione del Piano di Zona, è veramente interessantissima e ricca di stimoli di riflessione sugli sviluppi del sistema dei servizi sociali nei prossimi anni. Chissà magari ci sarà qualche occasione (per me sarebbe preziosissimo il tuo parere) per chiacchierarne un pò! Ti ringrazio per l’attenzione. Con molta stima. …

22 Febbraio 2005

Cara …

solo ora riesco a rispondere alla tua bellissima ed emozionante lettera.

Forse non riesci ad immaginare quanto mi abbia fatto piacere.

Vedi, sono in quella fase della vita (circa 57 anni) in cui guardare avanti assume altri significati. C’è poco tempo: 10 , 20 chissà. Naturalmente io spero 30 …

Però c’è ancora da lavorare per vivere e allora si tende (io sicuramente) a guardare indietro.

Ecco: la tua lettera intercetta questi pensieri.

Mi fa pensare ai nostri anni (la Scuola, le sue diverse sedi, i colleghi, le studentesse e gli studenti). Sono davvero convinto che abbiamo fatto qualcosa di buono. Siamo stati un piccolo pezzo di questa difficile democrazia. Ma un pezzo positivo.

Come la vostra Carta dei servizi, che è un esempio tangibile di questo modo di agire per la democrazia.

Pensavo anche che nella tua lettera c’è una dimensione “generazionale”. Oggi gli studenti o i neo-diplomati non sono più così. Purtroppo: poca memoria; poco respiro; molta contingenza. Non è solo “colpa” loro (il mercato del lavoro dei servizi oggi è una giungla) ma è “anche” colpa loro. Le responsabilità sociali mai devono far dimenticare quelle individuali. Non credo che potranno mai, fra vent’anni, ricordare con tanta creativa nostalgia una fase del loro percorso formativo

Il tuo nuovo ruolo di Direttore: devo dire che difficilmente capita di vedere la persona giusta al posto giusto. Gavetta, esperienza, passaggi, fasi storiche dei servizi … Insomma, le hai passate tutte ed ora sei nel luogo organizzativo giusto. Come sai è dal 1990 (legge 142) che mi sono sforzato di documentare l’importanza strategica della gestione associata. A proposito: mandami lo Statuto. Ho uno spazio sul sito anche per queste esperienze istituzionali

Sono contento che ogni tanto navighi nelle pagine del mio sito (certo anche di mia moglie Luciana: ma sono io che lo “curo” e lei delega volentieri, anche perchè il suo orizzonte professionale è diverso dal mio). Quelle pagine ormai si intrecciano con la mia vita personale e professionale. Ogni cosa che mi interessa la metto lì, sperando che qualcun altro la trovi e gli sia di stimolo, come lo è per me. Mi piace documentare storicamente di che cosa è fatto il mondo dei servizi alla persona. Internet è un luogo per la velocità: io voglio sfruttare un altro suo aspetto: quello di fissare gli eventi come fanno i bambini quando incollano (chissà se lo fanno ancora ?) le figurine o i ritagli sugli album. La mia infanzia è costellata di questi album. E qualcuno lo metterò sul sito.

Ti auguro un buon futuro personale e professionale.

Vedrai che ci ri-incontreremo

un caro saluto e grazie per il ricordo

ciao

Paolo

11 marzo 2005

grazie paolo, veramente tanto, il tuo apprezzamento mi gratifica e mi incoraggia. condivido pienamente ciò che tu dici sulla questione generazionale. Degli assistenti sociali di oggi osservo anch’io poco respiro e molta contingenza; e per quanto siano probabilmente molto più “competenti” di quanto fosse la mia generazione, mi sembra che facciano molta più fatica a rintracciare il significato del lavoro sociale ed a riflettere, coniugando le conoscenze con il senso del lavoro. circa il tempo…. perchè mettersi un limite? secondo me puoi orientarti anche a sperare in 30, 40 o anche più anni. ho imparato una cosa: sapere che il tempo che abbiamo non è infinito è certo un limite ma è anche una consapevolezza che aiuta a scegliere, a privilegiare le cose importanti dalle banalità, a decidere da che parte stare, a riconoscere il giusto dall’ingiusto. …almeno spero! ti mando intanto lo statuto dell’Azienda. sono certa che ci ri-incontreremo. sarà, per me, un grande piacere. Ciao e grazie ….

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