Incontri. Qualcosa resta, 2005
Cara …
mi ricordo benissimo di te. La tua simpatia, la tua grande disponibilità affettiva ed intelligente nel porti nelle situazioni di formazione in cui ti ho conosciuta.
Pensa che conservo ancora nella mia documentazione la descrizione dei processi di lavoro nelle … che avevi proposto nel seminario sulla valutazione della qualità !
La tua lettera mi riempie di gioia. Mi dà energia. Ho 57 anni, ed in questa fase si tende a guardare i passi già fatti nella vita, essendo sempre più faticosi quelli da compiere. Perchè bisogna ancora camminare, ma le forze stanno diminuendo. E fa molto piacere sapere che qualcosa si è seminato. E ancora più piacere che qualcuno come te abbia la gentilezza e l’affetto per farmelo sapere
Anche il tuo sogno è molto carico di significati. Come sai ho grandissima stima per la professione delle e degli assistenti sociali. Fanno quel lavoro di cucitura fra le istituzioni che pochi altri fanno e che invece è il più necessario. Ed è molto di buon auspicio per la tua psiche se riesci a conciliare la vita diurna con il lavoro psichico notturno. Nella mia esperienza il sogno ha il potere di riequilibrare. Di fornire , almeno sul piano fantastico, una prospettiva diversa sulla durezza delle relazioni interpersonali e di potere che attraversano il lavoro.
Mi piace interpretare la mia presenza nel tuo sogno come lo spazio per pensare anche nei vortici dell’agire amministrativo, programmatorio, decisionale delle politiche sociali.
Grazie ancora per il tuo messaggio. Ti auguro di trovare ancora quella buona voglia di stare dentro alle relazioni di lavoro che descrivi. So che la situazione della componente sociale nelle Asl tende a essere poco riconosciuta dalle deleterie scelte del legislatore lombardo. Ma occorre provare a trovare sempre spazi operativi anche in contesti ostili.
Mi viene in mente una bella frase di Basaglia su questo problema. Te la propongo qui sotto
un caro saluto e grazie per la tua lettera
ciao
Paolo
Fu chiesto a Franco Basaglia:
“Che cosa farebbe se il black-out capitasse improvvisamente a casa sua?”
Rispose:
“Accetterei il buio
e organizzerei la situazione.
Mi metterei cioè a fare
insieme con altri
un’attività giusta per il buio”
ricordato in: Baggio G., Adulti e gioco, Anziani Oggi n. 2/3 1998, p. 77
la lettera
caro Paolo
sono ….. , tua vecchia studente, seguace dei tuoi corsi di formazione, nonchè assistente sociale al …… e da un paio di anni anche ….. spero tu sia riuscito a collocarmi.
Ti scrivo perchè sei stato il protagonista di un mio sogno, così te lo racconto, ma prima ti descrivo molto brevemente la giornata che lo ha preceduto: in una sola giornata ho partecipato a due riunioni la prima come rappresentante del … distrettuale al tavolo territoriale L. 45 (ed ancora non si riconoscono i contorni, almeno nella mia ASL, e le relazioni con i tavoli tecnici dei piani di zona), la seconda, del pomeriggio, come rappresentante ….. della ASL (organismo che non ha ancora un regolamento e dai contorni incerti, in particolar modo in una ASL dove …. prodiga per la dismissione di tutto ciò che potrebbe essere prestato direttamente all’utente).
insomma una giornata dove si sono intrecciate incertezze istituzionali con quelle personali, dove le competenze sono sempre interpretabili. Ma torno al mio sogno: ero in ambito lavorativo, una riunione di quelle importanti dove si respira l’aria faticosa e pesante della tensione e dell’incertezza, ero in mezzo ai “pezzi grossi” (ma erano solo sagome) e di fronte a me c’era il grande capo, tutto nero, l’espressione truce, che poneva grandi interrogativi (non somigliava a nessuno di quelli che conosco), e ad un certo punto esclama “ma qui ci vorrebbe Paolo Ferrario”.
Mi sono permessa di raccontarti questa mia produzione onirica sperando di regalarti un sorriso e per ricordarti che per i tuoi studenti, che si arrampicano con fatica nella giungla istituzionale sempre in trasformazione, dove si fatica a coniugare i grandi obiettivi con l’operatività quotidiana, tu rimani sempre un punto di riferimento.
Un caro saluto
con affetto
……
L’ha ribloggato su Tracce e Sentieri..
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