Con il Mattarellum avrebbe vinto Berlusconi
Francesco Billari – tratto dal sito www.lavoce.info
14-04-2006
Abbiamo simulato l’esito delle politiche del 2006 con le regole del 2001: la Casa delle libertà avrebbe vinto. Alla Camera avrebbe ottenuto 320 seggi, 245 col maggioritario e 75 col proporzionale. Al Senato, 166 seggi, 129 dalla parte maggioritaria e 37 da quella proporzionale. In entrambi i casi senza tenere conto di eventuali seggi ottenuti in Trentino Alto Adige, Valle d’Aosta, e tra gli italiani all’estero. Con il nuovo sistema, la Cdl non ha sfruttato gli exploit concentrati in circoscrizioni e Regioni, nelle quali avrebbe conquistato la quasi totalità dei seggi maggioritari.
La Casa delle libertà avrebbe vinto le elezioni politiche 2006 se avesse mantenuto in vigore il sistema elettorale precedentemente, il “Mattarellum”? Molti pensano di sì, anche se non vi sono riscontri empirici su tale sensazione. Applicando i parametri di un semplice modello statistico stimati con il sistema vigente nel 2001 abbiamo simulato l’esito delle politiche del 2006 con le regole del 2001: la Casa delle libertà avrebbe vinto, anche se meno largamente rispetto al 2001. In Italia, avrebbe avuto infatti almeno 320 seggi alla Camera (contro i 277 ottenuti), e almeno 166 al Senato (contro i 153 ottenuti). Avrebbe cioè ottenuto la maggioranza indipendentemente dall’esito del voto dei residenti all’estero.L’analisi nel dettaglio
Vediamo l’analisi nel dettaglio. Non è possibile sapere con certezza chi avrebbe vinto le elezioni politiche 2006 se fosse stato in vigore il “Mattarellum” per alcuni motivi. In primis, non è detto che le coalizioni si sarebbero formate come è avvenuto, anche perché il sistema proporzionale fornisce incentivi del tutto diversi da quello precedente. Inoltre, non è detto che gli elettori avrebbero votato allo stesso modo se si fossero trovati di fronte al sistema precedente. Nel “Mattarellum”, per esempio, era chiaramente visibile e rilevante, almeno per la componente maggioritaria, la contrapposizione tra due (o più) candidati del collegio.
Perché il nuovo sistema è stato “peggiore” per la Casa delle libertà? La Cdl non ha sfruttato i grandi exploit in termini di voti concentrati in circoscrizioni e Regioni con un elevato numero di elettori (e di seggi), nelle quali avrebbe conquistato la totalità o la quasi totalità dei seggi maggioritari. Alla Camera è il caso, ad esempio di Lombardia 2, Veneto 1, Lazio 2, Sicilia 1 e Sicilia 2; per l’Unione la conquista totalitaria o quasi totalitaria sarebbe stata in un numero minore circoscrizioni, complessivamente meno “pesanti” (Emilia Romagna e Toscana). Lo stesso procedimento è stato applicato al Senato. Sappiamo che la Casa delle libertà ha ottenuto, escludendo il voto degli italiani all’estero, un seggio in più dell’Unione. Il modello sul Senato riproduce meno bene l’assegnazione dei seggi maggioritari su base regionale del 2001, ma può comunque ritenersi soddisfacente con una varianza spiegata pari all’85,9 per cento. (2) Secondo la simulazione, al Senato la Casa delle libertà avrebbe ottenuto166 seggi (più specificamente 129 dalla parte maggioritaria e 37 da quella proporzionale), senza tenere conto di eventuali seggi ottenuti in Trentino Alto Adige, Valle d’Aosta, e tra gli italiani all’estero. Il dettaglio a livello di regione per la componente “teorica” maggioritaria è riportato nella tabella successiva.
Possiamo immaginare che modelli più sofisticati è più realistici potranno essere costruiti quando le informazioni a disposizione saranno abbondanti e definitive, e con sforzi di ricerca appropriati. Non sapremo comunque quali sarebbero state le coalizioni, né come avrebbero votato gli elettori se fosse rimasto in vigore il “Mattarellum”. Il nostro, pur semplificato, esercizio di simulazione consente di mostrare, per la prima volta, che è corretta la sensazione dominante. La Casa delle libertà ha perso le elezioni politiche 2006 anche per il nuovo sistema elettorale che ha voluto creare.
(2) Per il Senato è stato utilizzato un modello di regressione lineare del tipo Y(i)=a+bX(i)+residuo(i) dove Y(i) è la quota di seggi (parte maggioritaria) conquistata dalla Casa delle liberta nella regione i-esima, e X(i) è la differenza tra i voti della coalizione di centrosinistra (Ulivo nel 2001) e quelli della Casa delle libertà. Le stime ai minimi quadrati di a e b sono rispettivamente 0.5275 e -3.4528, il coefficiente R^2 è pari a 0.859. Sono escluse dalla regressione Valle d’Aosta e Trentino-Alto Adige. Il modello è poi utilizzato per “prevedere” l’assegnazione attraverso il maggioritario dei seggi (con limite inferiore pari a zero seggi e superiore pari al numero massimo di seggi). Per il 2001 il modello, che semplifica estremamente dal punto di vista statistico il sistema dei collegi, avrebbe “previsto” 144 seggi maggioritari alla Casa delle libertà contro 152 seggi effettivamente assegnati, con un errore relativo del 5.2 per cento, sottostimando il numero di seggi effettivo.
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