Li chiamano lavoratori precari e invece sono turisti instancabili, viaggiatori sempre pronti a partire per una nuova eccitante vacanza dalla disoccupazione. Sono i lavoratori «atipici», diventati ormai cosí tanti da potersi considerare i piú tipici tra i lavoratori in circolazione. Sono gli ex co.co.co, i neo co.pro, le Partite Iva, gli interinali, i tempi determinati. Sono trentenni che vivono come adolescenti tra altri adolescenti, ragazze che nascondono la gravidanza per non perdere il lavoro, uomini e donne non piú giovani che finiscono in un call center a dire «Buongiorno sono Marco».
Per la prima volta in un libro il pianeta precario raccontato in tutte le sue sfaccettature e le sue contraddizioni. Un pianeta in cui abita una generazione pronta a tutto, rassegnata a dormire ogni notte con la valigia sotto il letto.
e il libro è del 2006… molti di quei trentenni, nel frattempo, sono diventati quarantenni…
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ciao ale
beh … ci sono anche gli attuali 64nni che dal 1994 (46 anni) si barcamenano con contrattini a partita iva di minore entità delle badanti ricattatrici.
negli stessi anni in cui montava la disoccupazione nelle età centrali del ciclo di vita l’italia passava da 1 milione di immigrati a 6 milioni.
e quelli che arrivavano ci davano dentro con il sesso senza preservativo e facevano figli. e l’europa fra due decenni si chiamerà EURABIA
e c’era chi avvertiva del disastro in corso. solo che erano i barbari della lega, che continuano a farmi schifo.
tiriamo avanti . proviamo a tirare avanti
un caro saluto
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