il 9 maggio, la consueta commemorazione al Quirinale delle vittime del terrorismo, quest’anno sarà dedicata in particolare ai magistrati, uccisi da terroristi e da mafiosi. Si tratta di 15 magistrati vittime della mafia tra il 1969 e il 1993, e di 11 uccisi in soli quattro anni (1976 -1980) dai brigatisti rossi e neri. Le vittime di mafia si chiamano Pianta. Scaglione, Ferlaino, Terranova, Minervini, Costa, Ciaccio Montalto, Caccia, Giacomelli, Saetta, Scopelliti, Morvillo, Falcone, Daga, Borsellino. Più in dettaglio, le ricordo le vittime del terrorismo: non per distinguere un sacrificio dall’altro, ma perché siamo arrivati all’infamia di paragonare i procuratori di oggi ai brigatisti di ieri.
Il primo a cadere per mano delle Br fu il procuratore generale di Genova Francesco Coco (8 giugno 1976) insieme agli agenti di scorta Saponara e Deiana. Un mese dopo, il 10 luglio, veniva ucciso (a pochi metri da casa mia, tra quartiere Trieste e Africano), Vittorio Occorsio del tribunale di Roma, che indagava su terrorismo nero e Loggia P2 di Licio Gelli. Riccardo Palma. Roma, dirigente degli istituti di pena, fu ucciso il 14 febbraio 1978 dalle Br; Girolamo Tartaglione, Roma, dirigente dell’ufficio affari penali, ucciso dalle Br il 10 ottobre 1978; Fedele Calvosa, procuratore della repubblica di Frosinone, ucciso con gli agenti Pegliei e Rossi l’8 novembre 1978 dalle Ucc (Unità comuniste combattenti); Emilio Alessandrini, ucciso da Prima Linea a Milano davanti alla scuola dove aveva accompagnato il figlio,il 29 gennaio 1979; Vittorio Bachelet, ucciso dalle Br dopo una lezione alla Sapienza il 12 febbraio 1980 (cadde fra le braccia dell’assistente Rosi Bindi); Girolamo Minervini, direttore degli istituti di prevenzione, ucciso dalle Br il 18 marzo 1980 sull’autobus che lo portava al lavoro; Guido Galli del tribunale di Milano, ucciso da Prima Linea il 19 marzo alla Statale; Mario Amato, sostituto procuratore di Roma, ucciso il 23 giugno 1980 dai Nar fascisti (Nuclei armati rivoluzionari); Nicola Giacumbi procuratore capo di Salerno, ucciso il 26 marzo 1980 delle Brigate Rosse. Questo è, cara signora, il martiriologio (come si diceva una volta) dei magistrati per mano di terroristi, ai quali oggi la maggioranza di governo paragona i loro colleghi e successori. Spero che ogni italiano che legga questi elenchi ne faccia delle copie e le distribuisca, soprattutto ai giovani davanti alle scuole, perché sappiano cosa c’è di infame nella storia d’Italia, sia per mani assassine sia per mano di chi la ribalta paragonando i Pm di oggi ai Br di ieri.
Non c’è discontinuità fra odio ideologico brigatista, che uccideva per distruggere lo stato democratico (da loro definito Sim, Stato imperialista delle multinazionali) , e odio politico, che calunnia i giudici e l’opposizione per conseguire l’identico scopo antidemocratico. Ecco perché il 9 maggio Giorgio Napolitano, capo dello Stato e presidente del Csm, con la sua semplice presenza alla commemorazione delle vittime del brigatismo e della mafia, sottolineerà la distanza tra chi lavora per le istituzioni e chi ne approfitta per sé, imponendo al paese quello che Gaetano Salvemini chiamava “governo di malavita”.
da: Articolo 21 – Stiamo coi giudici contro mafie e Br
I magistrati vittime del terrorismo
EMILIO ALESSANDRINI
sostituto procuratore della Repubblica a Milano, ucciso a Milano da Prima Linea il 29 gennaio 1979. Aveva 36 anni
MARIO AMATO
sostituto procuratore della Repubblica a Roma, ucciso a Roma il 23 giugno 1980 dai Nar. Aveva 42 anni
FEDELE CALVOSA
procuratore della Repubblica di Frosinone, ucciso a Patrica (Fr) dalle Formazioni comuniste combattenti l’8 novembre 1978. Aveva 59 anni
FRANCESCO COCO
procuratore generale presso la Corte d’Appello di Genova, ucciso a Genova dalle Brigate Rosse l’8 giugno 1976. Aveva 67 anni
GUIDO GALLI
giudice istruttore a Milano, ucciso a Milano da Prima linea il 19 marzo 1980. Aveva 47 anni
NICOLA GIACUMBI
procuratore della repubblica di Salerno, ucciso a salerno il 16 marzo 1980. Aveva 51 anni
GIROLAMO MINERVINI
direttore generale degli istituti di prevenzione e pensa, ucciso a Roma dalle Brigate rosse il 18 marzo 1980. Aveva 61 anni
VITTORIO OCCORSIO
sostituto procuratore della Repubblica a Roma, ucciso a Roma da Ordine nuovo il 10 luglio 1976. Aveva 47 anni
RICCARDO PALMA
capo dell’ufficio VIII della Direzione generale degli istituti di prevenzione e pena, ucciso a Roma dalle Brigate rosse il 14 febbraio 1978 . Aveva 62 anni
GIROLAMO TARTAGLIONE
direttore generale degli affari penali presso il ministero della Giustizia, ucciso a Roma dalle Brigate rosse il 10 ottobre 1978. Aveva 67 anni

EMILIO ALESSANDRINI
sostituto procuratore della Repubblica a Milano, ucciso a Milano da Prima Linea il 29 gennaio 1979. Aveva 36 anni

MARIO AMATO
sostituto procuratore della Repubblica a Roma, ucciso a Roma il 23 giugno 1980 dai Nar. Aveva 42 anni

FEDELE CALVOSA
procuratore della Repubblica di Frosinone, ucciso a Patrica (Fr) dalle Formazioni comuniste combattenti l’8 novembre 1978. Aveva 59 anni

FRANCESCO COCO
procuratore generale presso la Corte d’Appello di Genova, ucciso a Genova dalle Brigate Rosse l’8 giugno 1976. Aveva 67 anni

GUIDO GALLI
giudice istruttore a Milano, ucciso a Milano da Prima linea il 19 marzo 1980. Aveva 47 anni

NICOLA GIACUMBI
procuratore della repubblica di Salerno, ucciso a salerno il 16 marzo 1980. Aveva 51 anni

GIROLAMO MINERVINI
direttore generale degli istituti di prevenzione e pensa, ucciso a Roma dalle Brigate rosse il 18 marzo 1980. Aveva 61 anni

VITTORIO OCCORSIO
sostituto procuratore della Repubblica a Roma, ucciso a Roma da Ordine nuovo il 10 luglio 1976. Aveva 47 anni

RICCARDO PALMA
capo dell’ufficio VIII della Direzione generale degli istituti di prevenzione e pena, ucciso a Roma dalle Brigate rosse il 14 febbraio 1978 . Aveva 62 anni

GIROLAMO TARTAGLIONE
direttore generale degli affari penali presso il ministero della Giustizia, ucciso a Roma dalle Brigate rosse il 10 ottobre 1978. Aveva 67 anni