Pensare ai giovani è la vera equità: evidente che la riforma delle pensioni realizzata dal ministro Fornero realizza certamente una maggiore equità intergenerazionale, di Belardelli Giovanni, in Corriere della sera

se sottraiamo il discorso sull’ equità alla polemica politica spicciola, non è impossibile trovare un criterio alla luce del quale la questione dell’ equità può essere affrontata in modo utile. Se guardiamo alle vicende italiane degli ultimi decenni, sono principalmente due i fenomeni che hanno favorito una distribuzione non equa delle risorse e dei costi della vita sociale. Da un lato, l’ estensione dell’ evasione fiscale, il cui insufficiente contrasto viene solitamente addebitato soprattutto ai governi di centrodestra (ma non è che la sinistra del «tassa e spendi» non abbia avuto anch’ essa le sue colpe). Dall’ altro, la frattura intergenerazionale: sia tra giovani lavoratori precari e lavoratori maturi garantiti, sia tra porzioni della società soggette, in virtù dell’ età, a sistemi pensionistici assai diversi quanto a prestazioni e costi. In questo caso, la responsabilità nell’ aver prodotto e difeso la frattura viene imputata soprattutto alla sinistra. Se le cose stanno, sia pure assai schematicamente, così, allora possiamo ricavarne una griglia per valutare l’ equità delle misure del governo meno legata alla contingenza. In questa luce, pare evidente che la riforma delle pensioni realizzata dal ministro Fornero, nonostante le non poche persone che ne sono state danneggiate, realizza certamente una maggiore equità intergenerazionale

da Pensare ai giovani è la vera equità.

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