Ho sostenuto con convinzione tutte le riforme pensionistiche che sono state approvate a partire dagli anni ’90.
Con l’esito (GIUSTO DAL PUNTO DI VISTA DELLE POLITICHE SOCIALI) che andrò in pensione a 66 anni solo quando avrò raggiunto l’età anagrafica. Nessuna pensione di anzianità per me. E, ripeto è GIUSTO così.
Tuttavia queste tabelle fanno girare i coglioni. Tanto più che alcuni sono quelli che ancora inquinano la politica nazionale e che fra di essi c’è un istigatore di assassinii politici. E’ un livido professore di Padova che rideva quando gambizzarono il suo collega Guido Petter
Paolo Ferrario (1948 – ), NON pensionato, formatore in regime di libera professione dal 1994. E dunque “prevecchio precario”
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Qualche tabella sulle PENSIONI dei politici della prima e seconda Repubblica
(con il cursore sopra ad ogni diapositiva si può fermarla e leggerla con attenzione)
Da associare a:

Reblogged this on i cittadini prima di tutto.
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Caro Paolo, che devo commentare!!! veramente non so che dire; se pure è giusto dare pensioni ricche a chi ha tanto versato, perchè regalarle a chi tali versamenti non ha mai fatto!?! Marcello.
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caro marcello, per fortuna sui blog non è necessario commentare per forza. basta lasciar testimonianza su fatti o eventi. dico sempre: lasciar traccia a futura memoria.
quello che più mi fa incazzare di queste tabelle è l’INGIUSTIZIA RETRIBUTIVA”. in fondo i nostri bisogni di persone sono limitate (mangara, bere, muoversi, avere degli obiettivi che riempiano le giornate, fare l’amore, dormire. e io aggiungo studiare, visto che è quello che di più faccio nella vita)
c’è un limite a tutto e certe pensioni sono del tutto eccedenti a ogni bisogno, anche se opulento.
non sono per l’uguaglianza e sono per i meriti.
ma qui c’è una evidente ingiustizia intollerabile in tempi funersti come quelli che stiamo vivendo
grazie per il commneto e un caro saluto
paolo
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