CLAUDIO NEGRO su: democrazia e informazione nell’attuale contesto storico-culturale, 17 settembre 2016

se il suffragio universale è l’unico e insostituibile generatore di democrazia, qualche riflessione è opportuno farla circa il modo, il percorso, le pressioni emozionali che nel contesto reale in cui vivono gli elettori condizionano l’esercizio di questo formidabile potere.

E’ chiaro che il principio alla base del suffragio universale è la considerazione che ogni singolo elettore fa sintesi delle informazioni che riceve riguardo la situazione concreta in cui vive, i problemi, gli aspetti positivi, quanto ostacola i suoi interessi e quanto li favorisce, e alla fine fa le somme mettendo nel bilancio anche quanto lui percepisce come interesse generale, valutando quanto sia funzionale al suo proprio.

Questo presuppone, in una situazione ideale, un’informazione accettabilmente obiettiva e diffusa, una consapevolezza passabile della realtà. Che questo sia stato effettivamente nelle consultazioni elettorali del passato, ed in quale misura, non saprei. Però mi sembra che in questo momento il contesto vada in tutt’altra direzione. E non solo il Italia, ma in tutto l’Occidente.

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