Liberi di insultare. Quando i carabinieri gli hanno ingiunto di mostrare i documenti, lui ha reagito affermando che l’Italia “è un posto di merda” e vantandosi di essere “entrato e uscito tre volte” dal Paese. Per queste frasi, un 30enne tunisino è a processo con l’accusa di vilipendio della nazione italiana. Secondo il suo avvocato, il delitto contrasterebbe con l’articolo 21 della Costituzione che sancisce il diritto alla libera manifestazione del proprio pensiero. Gli atti del procedimento potrebbero essere trasmessi alla Consulta.