di fronte al fatto che più della metà dei musulmani ‘italiani’ teorizzi la supremazia della legge coranica su quella dello Stato, scandisce: «Guardi, non vorrei ci fossero equivoci. Sono profondamente convinto che il grado di civiltà di un Paese si misuri soprattutto attraverso due indicatori: il rapporto uomo-donna e quello tra politica e religione, o se preferisce tra Stato e Chiesa.
Ebbene, su questi due punti la nostra linea è e sarà una sola: i nostri valori vanno a tutti i costi assimilati».
Parla di assimilazione, Minniti. E non lo fa a caso.
In astratto, i modelli sono due. Quello assimilazionista, in base al quale l’immigrato deve necessariamente assimilare i valori di fondo della cultura ospite.
E quello multiculturale, in base al quale culture diverse possono e debbono convivere nella diversità.
Minniti non crede al multiculturalismo: «Chi ritiene che la donna debba essere succube dell’uomo e la legge dello Stato succube della legge di Dio (la sharia) si pone automaticamente fuori dalla nostra civiltà giuridica. Esistono valori non negoziabili, e su questi abbiamo il dovere di non arretrare».
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Sorgente: Minniti agli islamici: i nostri valori prima di tutto – Politica – quotidiano.net