Una truffa: il reddito di cittadinanza. Abolizione della poverta’, seconda la ciancia dei demagoghi a 5 Stelle. Devono dividere 6 miliardi ( spesa prevista per il reddito e le pensioni di cittadinanza) per 1,8 milioni di famiglie, quelle calcolate povere assolute (9.000 euro di reddito). Fanno 330 euro mensili per ogni povero. Dove stanno i 780 euro promessi in campagna elettorale? Sono piu’ che dimezzati. Non solo. Per la stessa platea il governo Gentiloni aveva gia’ stabilito il REI ( reddito di inclusione): dava 303 euro mensili per ogni avente diritto. Praticamente lo stesso. Non solo. I 330 euro di Di Maio sono al netto di ogni altro sostegno (statale, regionale, comunale) di cui gli aventi diritto dovessero gia’ godere. Non solo. I 6 miliardi sono al lordo delle spese per i centri dell’impiego, quelli che in 18 mesi di reddito dovrebbero proporre ben tre lavori almeno ad ogni disoccupato ( una burla). Non solo. I 6 miliardi del reddito sono coperti: nel 2018 con il furto ai pensionati dell’adeguamento delle pensioni e con il taglio degli investimenti; nel 2019 con l’aumento dell’Iva, cioe’ con tasse per tutti, poveri compresi. E per questa truffa che durera’ solo tra marzo ( data prevista per il reddito) e maggio ( data delle elezioni europee) per poi esplodere, stanno decidendo ( col bavaglio al Parlamento) una manovra che ci riportera’, nel 2019, dalla ripresa ( gli anni dei governi Renzi) alla recessione: decrescita e disoccupazione (e in piu’ carovita con l’aumento dell’ Iva). Che le 1,8 famiglie di poveri pagheranno per prime. Abolizione della poverta’? Certo, nel senso dei vecchi regimi comunisti: si abolisce la poverta’ perche’ tutti saranno piu’ poveri.
DA (1) PDavvero
