estratti da una conversazione fra una psicologa e una psichiatra sul film: JOKER, di Todd Phillips, con Joaquin Phoenix, 2019

Avatar di Paolo FerrarioIl Cinema Racconta ...

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….   Un film difficile, ma che comunque ci è piaciuto.  Sicuramente,come hai già fatto, andrebbe visto un’ulteriore volta per ricucire alcuni passaggi.

Quello che mi ha lasciato un po’ confusa è la possibile lettura della violenza come mezzo per liberarsi dai soprusi , tradimenti, ingiustizie, ma poi riflettendoci non è così che sono propriamente andate le cose, perchè inizialmente arthur non aveva l’impulso della ribellione violenta: è stato il collega a legittimargliela dandogli la pistola.
In effetti scopri man mano che “cattivi” sono gli altri: chi bullizza, chi mente, chi deride … : Arthur, già rovinato da un disturbo che credeva neurologico e che sublima nell’unico modo possibile  (già impartito dalla madre – happy) è quello di far sorridere davvero, con tutte le difficoltà che la condizione gli impone e con il respingimento degli altri. Man mano si sgretola la sua fragile identità e la malattia non controllata lo porta…

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