“Lungo la storia dell’Occidente varieranno i rimedi, ma rimarrà costante sia l’essenza del dolore, sia la volontà di trovare rimedio al dolore”, EMANUELE SEVERINO, Il giogo, Adelphi editore, 1989
Rispettoso contributo allo sviluppo degli strumenti culturali e operativi per avvicinarsi alla persona non autosufficiente e al morente, con sensibilità, metodo e professionalità, coniugando etica e pratica, atteggiamenti e prestazioni, visioni della vita e tecniche lavorative. L’accompagnamento alle frontiere della vita è un percorso relazionale importante. Il volume affronta il tema e lo orienta verso lo sviluppo di competenze di ascolto attivo, coniugandole con i necessari atteggiamenti etici e le metodologie di valutazione e gestione dei percorsi di cura.
1. La diagnosi sociale alle frontiere della vita
1.1. Perché una diagnosi sociale
1.2. Un approccio vincente alla morte
1.3. La metafora del viaggio
1.4. La morte nel web 2. I temi eticamente sensibili
2.1. L’accanimento terapeutico
2.2. L’eutanasia e il suicidio assistito
2.3. La medicina palliativa
2.4. La sedazione palliativa
2.5. Il quadro normativo di riferimento
2.6. La terapia del dolore
2.7. Le DAT: un percorso di Death Education
2.8. Significato delle DAT e indicazioni operative
2.9. Metodologie e strumenti per attuare le DAT
2.10. I problemi etici più dibattuti 3. Le competenze etiche nel lavoro di cura
3.1. I valori e i principi delle professioni d’aiuto
3.2. Gli atteggiamenti professionali
3.3. Il ruolo delle professioni d’aiuto
3.4. Le dinamiche psicologiche di fine vita
3.5. L’etica dell’accompagnamento
3.6. Il lavoro di cura ospedaliero
3.7. Il lavoro di rete 4. Spiritualità, religioni, questioni bioetiche
4.1. La diagnosi spirituale
4.2. Il valore della spiritualità
4.3. La dimensione religiosa
4.4. La prospettiva ebraica al fine vita
4.5. La prospettiva cattolica al fine vita
4.6. La prospettiva delle chiese Battiste, Metodiste e Valdesi al fine vita
4.7. La prospettiva della chiesa Luterana al fine vita
4.8. La prospettiva islamica al fine vita
4.9. Gesù di Nazareth: leader, predicatore, social worker
4.10. La parabola del buon samaritano: possibile paradigma del lavoro di cura
4.11. La prospettiva laica al fine vita 5. La parola che cura
5.1. La persona: chi cura e chi è curato
5.2. Il consenso informato
5.3. Oltre l’atto sanitario
5.4. Il counseling di fine vita
5.5. L’aiuto biografico
5.6. Il self-help
5.7. Il commiato ante-mortem
5.8. Le pratiche religiose 6. Il sistema di protezione
6.1. L’attuale sistema di cura
6.2. L’opzione domiciliare e relativi strumenti
6.3. Le provvidenze pubbliche
6.4. La protezione giuridica
6.5. L’Amministrazione di sostegno, prassi e compiti 7. Valutare la disabilità
7.1. L’analisi della definizione del non autosufficiente
7.2. Il bilancio delle abilità
7.3. Dalle abilità alle competenze
7.4. ADL e IADL
7.5. La scala Barthel
7.6. Il sistema ICF 8. La progettazione assistenziale nella fase terminale
8.1. Progetto, obiettivi ed indicatori
8.2. La differenza tra progetto e prestazioni
8.3. C hi fa che cosa
8.4. Il PAI
8.5. La verifica di efficacia e di gradimento
Conclusioni
Bibliografie
Ugo Albano
Assistente sociale specialista, giornalista e formatore. Autore da anni di diverse pubblicazioni nel campo dei servizi sociali. Attualmente lavora nei servizi territoriali di Ravenna nel campo delle amministrazioni di sostegno. Eroga percorsi formativi a volontari e personale di cura. Nicola Martinelli
Assistente sociale e formatore. Attualmente opera nel servizio sociale di base del Comune di Codognè (Tv) ed è membro della rete nazionale assistenti sociali in cure palliative. Insegna nei percorsi formativi rivolti al personale di cura ed è docente di Etica e Metodologia del lavoro sociale e sanitario nei corsi di formazione per OSS. Collabora con il Master in Death Studies and The End of Life dell’Università degli studi di Padova.
L’ha ripubblicato su Aule virtuali.
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