- Dismessi i panni del fan di Putin, avvolto in un’improvvisata bandiera pacifista, il proteiforme leader della Lega sta offrendo lo spettacolo di una nuova mutazione.
- Lo slogan è «No alla guerra, Sì alla vita». E porte aperte ai profughi.
- Sovranisti pentiti? Non proprio. In realtà, pare piuttosto un’operazione volta a coprire con una pennellata di vernice arcobaleno (lavabile) le più trite posizioni scioviniste della destra.
… Dov’erano le lacrime di Salvini quando, da ministro dell’Interno, chiudeva i porti alle navi cariche di bambini, donne in gravidanza, uomini sfuggiti alla miseria, alle guerre, e ai campi di detenzione illegale e tortura che solo papa Francesco ha avuto il coraggio di chiamare «lager»? …
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Mentre chiede di dare accoglienza «a chi scappa dalla guerra vera, ai profughi veri», il leader della Lega aggiunge che «spesso si parla di profughi finti da guerre finte». E il criterio di distinzione sembra marcatamente etnico e culturale: «veri» sono i richiedenti asilo che fuggono da guerre che ci riguardano, e che sono europei, cristiani, bianchi. …
.. Così il richiamo alla «vita» e alla «famiglia» si fa sinistro, rivelando più di un’affinità con la retorica della stirpe che ispira il nazionalismo di Putin.
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